Arrigo Sacchi è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport parlando di Superlega: "La visione elitaria è un concetto diametralmente opposto a quello dello sport, che è inclusivo e non esclusivo. È evidente quindi che la Superlega vada contro lo sport e contro il calcio. Può diventare un circo". L'ex tecnico rossonero ha aggiunto: "La Superlega non mi piace perché il calcio è così bello per la sua universalità. Dobbiamo avere la lucidità di analizzare in profondità la situazione per capire come siamo arrivati a questo. Il calcio è popolare perché tutti lo possono praticare, anche con spese minime rispetto ad altri sport. Il calcio fa parte della razza umana: possono giocare alti e bassi; ragazzi dal fisico imponente e mingherlini. Difficile trovare un altro sport così universale. Però il calcio ha tre grandi avversari: il divismo, il business e i bilanci in rosso. Sono tre elementi che trasformano tutto. Le istituzioni sono state poco severe verso i bilanci in rosso. Chi governa il calcio deve accorgersi che, pur di aumentare i profitti a discapito dello spettacolo, è cresciuto esponenzialmente il numero delle partite ed è diminuito drasticamente il tempo dedicato agli allenamenti".

Sacchi e le preoccupazioni per il futuro del calcio con la Superlega

Arrigo Sacchi si è detto preoccupato circa il futuro del calcio, ma anche speranzoso che il progetto non parta: “Mi auguro che il progetto della Superlega venga accantonato. E spero che si apra una discussione generale sulla situazione del calcio. Bisogna sfruttare l’occasione per ripartire da altre basi. Tutti hanno chiuso gli occhi davanti alle distorsioni del sistema attualmente in vigore. Con la Superlega si toglie il diritto di partecipare e competere, e questo non va bene

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