Domani il Bologna sarà ospite della Juventus capolista. I bianconeri sono reduci dalla vittoria di San Siro. L’analisi sulla squadra di Maurizio Sarri

CURIOSITÀ STATISTICHE: INCUBO JUVENTUS PER IL BOLOGNA E PER MIHAJLOVIC

Allo Juventus Stadium andrà in scena il 162° confronto ufficiale tra le due squadre. Il Bologna ha battuto la Juventus in 25 occasioni, 84 le vittorie dei bianconeri e 52 i pareggi.

Nelle recenti 6 sfide i rossoblu hanno sempre perso e l’ultimo risultato positivo è uno 0 a 0 strappato al Dall’Ara nella stagione 2015/16. Per menzionare l’ultima vittoria bisogna risalire al 26 febbraio 2011 quando il Bologna di Alberto Malesani espugnò Torino grazie ad una doppietta di Marco di Vaio.

Un tabù che non vale solo per il Bologna ma anche per Sinisa Mihajlovic. Infatti, in 16 confronti, il serbo ha battuto solamente una volta la Juventus. Poi, 5 pareggi e 10 sconfitte. Anche i numeri contro Maurizio Sarri non sono confortanti dato che Mihajlovic ha battuto l’allenatore toscano una volta in 7 confronti.

I NUMERI DELLA JUVENTUS: I BIANCONERI PRIMEGGIANO IN CLASSIFICA MA NON NEI DATI

Seppur la Juventus è attualmente al comando della classifica, in termini statistici i bianconeri non primeggiano.

La squadra di Maurizio Sarri è il 4° attacco del campionato con 13 reti all’attivo e 3^ difesa con 6 reti subite. Le fasi centrali dei due tempi sono i momenti in cui la Juventus ha finora incassato più reti (2).

Con une media pari a 27’40 di possesso palla è 6^ in questa particolare classifica, al 7° posto invece in quella dei tiri (76).

Due caratteristiche di gioco emerse nelle prime gare è che la Juventus non si affida molto ai cross, appena 102 in 7 giornate e non predilige i lanci lunghi (261-16o posto)

Nonostante i molti giocatori di talento, la Juventus è la 15^ squadra della Serie A per 1 contro 1 tentati (167). Inoltre, con 133 duelli aerei i bianconeri sono in fondo a questa graduatoria.

Quinta miglior squadra per il minor numero di tiri subiti (81) e 4a per duelli difensivi vinti (62.2%). Terza, sia nella classifica passaggi generale (3657) e sia in quella effettuati nella trequarti (454)

L’UOMO CHIAVE: MIRALEM PJANIC

Il collettivo della Juventus è sicuramente invidiabile, non solo a livello nazionale ma anche su scala internazionale. Giocatori come Bonucci, De Ligt, Matuidi, Ramsey, Cristiano Ronaldo, Higuain e D.Costa fanno la fortuna di qualsiasi allenatore. In questo avvio di stagione, però, c’è un giocatore su cui Maurizio Sarri sta particolarmente costruendo il gioco e le vittorie: Miralem Pjanic.

Il centrocampista bosniaco è il fulcro, il cuore pulsante, il costruttore della manovra juventina. Terzo giocatore della Serie A e primo della sua squadra per passaggi effettuati (485), 1° del campionato per quanto riguarda quelli eseguiti nella trequarti (89) e 5° per falli fatti. Attualmente l’ex giocatore della Roma è il vice-cannoniere della Juventus con 2 gol all’attivo.

L’ASSETTO TATTICO: 4-3-1-2 o 4-3-3?

L’esperienza al Chelsea sembra aver cambiato e non poco Maurizio Sarri. L’allenatore toscano, rispetto alle passate stagioni, sta riuscendo a ricamare il giusto assetto tattico sulla base dei giocatori che ha a disposizione e non più rimanendo schiavo del suo ideale tattico.

Contro l’Inter la Juventus ha sfoderato una prestazione di altissimo livello, soprattutto nella ripresa. Sarri ha sorpreso un po’ tutti inserendo dal 1’  Bernardeschi come trequartista, per limitare il croato Brozovic, lasciando in panchina Higuain, poi determinante per l’esito della gara.

A San Siro i bianconeri si sono presentati con le linee di difesa e centrocampo strette e ordinate e molto spesso il 4-3-1-2 iniziale si è trasformato in un 4-3-2-1 dinamico (foto).

Come già anticipato, l’architetto di questa squadra è Miralem Pjanic. Il centrocampista è il play: ricopre ruolo di vertice basso del centrocampo bianconero, si abbassa tra le linee, imposta e cerca improvvise verticalizzazioni come in occasione del gol del vantaggio siglato da Dybala. Il classe ‘90, se non pressato, si è ritrovato spesso ad avere a disposizione molte linee di passaggio. Questo è avvenuto grazie anche al lavoro dei terzini, alti nell’occasione ma che offrivano al tempo stesso al bosniaco molte possibilità di scarico.

   

Cristiano Ronaldo contro l’Inter ha dato pochissimi punti di riferimento. Il portoghese spesso era a sinistra oppure in posizione centrale ma anche più basso per prendersi il pallone e per poi puntare gli avversari. L’asse Matuidi-Ronaldo é quello da tentare maggiormente sotto osservazione; il francese è bravo nello scortare il compagno di squadra quando attacca.

Ma a non dare punti di riferimento c’è l’intero reparto offensivo che è molto mobile. Un’altra caratteristica di gioco è che i bianconeri attaccano con molti uomini, rinfoltendo cosi la metà campo avversaria con tanti giocatori. 

Ciò che ha impressionato della Juventus contro l’Inter sono stati i passaggi, quasi sempre a 1/2 tocchi contraddisti da un “dai e vai” continuo come in occasione del gol di Higuain. Una palla che raramente si alza perché il diktat di Sarri è quello di giocarla a terra cercando di trovare più triangolazioni possibili.

Il Bologna dovrà sicuramente sfoderare una prestazione di altissimo livello per stappare punti a questa corazzata. Collocare un uomo fisso su Pjanic potrebbe essere importante per limitare la Juventus nella costruzione del suo gioco così come potrebbe essere preziosa la mobilità di Rodrigo Palacio. L’argentino con i suoi movimenti e con la capacità di non dare punti di riferimento potrebbe mettere in difficoltà i due centrali Bonucci e De Ligt, una coppia non ancora molto affiatata e collaudata. Pressarli costantemente potrebbe essere una soluzione per metterli in difficoltà.

C’è ancora da capire se Sarri confermerà il 4-3-1-2 oppure se utilizzerà il suo modulo preferito, il 4-3-3, considerando il rientro di Douglas Costa o tenendo presente anche la possibilità di spostare Bernardeschi sull’esterno.

(Fonte dati: Wyscout)

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