In un ritiro in cui si stanno mettendo in mostra giovani come Brignani e Kingsley, oggi il veterano Da Costa ha espresso concetti da capitano

- di Marco Vigarani -

Prosegue il ritiro del Bologna a Pinzolo entrando nell'ultima settimana ed ancora una volta mister Inzaghi sceglie di alternare esercitazioni differenti per durata, finalità e metodologia. La noia e la routine non sono compagnie gradite per la nascita della nuova creatura rossoblù che sarà chiamata ad affrontare una stagione complessa in cui centrare nuovamente la salvezza ma non solo.La conferenza stampa di Angelo Da Costa infatti ha aperto nuovi scenari. L'esperto portiere brasiliano, giunto a Bologna nella sessione di mercato invernale dell'annata 2014/15, ha parlato apertamente della sua voglia di regalare un sogno ai tifosi felsinei e della necessità di fissare sempre nuovi traguardi per non accontentarsi ed evitare le delusioni degli ultimi anni. Da Costa, pur senza voler alimentare facili entusiasmi e speranze, ha sdoganato il concetto di Europa League e dato una sterzata anche alla linea comunicativa del club. Da anni ormai i tifosi sentivano parlare di salvezza come unico obiettivo con la minima aggiunta di punti o posizioni in più: concetti aleatori e troppo dipendenti da altre variabili. Gli obiettivi veri per una squadra di Serie A sono soltanto quattro e, visto che Scudetto e Champions League sono oggettivamente chimere, la seconda competizione continentale deve entrare nel mirino di un club che non può abituarsi all'anonimato. Consigliando caldamente la lettura dei concetti espressi da Da Costa in conferenza stampa (disponibile qui il report), diventa ancor più interessante tracciare un parallelismo tra il valore dell'esperienza espresso da questo capitano in pectore e le prospettive che si stanno aprendo davanti agli occhi di due giovanissimi ragazzi aggregati alla rosa rossoblù.Nello specifico parliamo di Michael Kingsley e di Fabrizio Brignani. Il primo, centrocampista nigeriano classe 1999, ha faticato nei primi giorni di ritiro mostrando però poi una crescita esponenziale nel ruolo di vice regista: si tratta di un ragazzo che, in abbinamento ad una bella crescita fisica, mostra dinamismo in fase di non possesso ed un piede piuttosto educato che lo rende anche pericoloso in fase di conclusione. Il secondo invece è l'ex capitano e capocannoniere della Primavera e, da difensore centrale, si sta guadagnando le attenzioni dell'intero staff di Inzaghi. Tempismo, fisico e buone doti tecniche sono le armi principali del corazziere rossoblù che anche oggi si è intrattenuto fuori orario con alcuni preparatori per implementare proprio la tecnica individuale nei fondamentali del passaggio e del lancio lungo. In un Bologna in cerca di identità ma anche pronto a svoltare dopo le troppe delusioni, c'è davvero spazio per tutti. Per un veterano capace di vivere con grande intelligenza e spirito d'appartenenza anche un ruolo complesso come quello del vice così come ragazzi al loro primo ritiro da professionisti che strappano applausi semplicemente dimostrando tutta la loro voglia di crescere e migliorare.
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