Matthijs de Ligt (ph. zimbio)

4 luglio 2020 campionato finito?

La matematica dice no, ma la Juve con 7 punti di vantaggio sulla Lazio non credo si faccia recuperare un così cospicuo vantaggio.

Lazio irriconoscibile, era prevedibile, visto le difficoltà nelle gare viste dalla ripresa del campionato, ma complimenti lo stesso per il risultato ottenuto fino adesso, il carattere c’è, ma la qualità tecnica dei bianconeri è ancora distante.

JUVENTUS - TORINO (4-1): Arbitro Maresca di Napoli (Paganessi - Mondin), IV° Valeri, VAR: Irrati, AVAR: Lo Cicero.

Juve che sblocca il risultato dopo 3 minuti con il solito Dybala, poi ci pensano Cuadrado, una sontuosa punizione di CR7 e un’autorete granata e la Juve vola verso il 36° scudetto della sua storia, il nono consecutivo.

Un plauso al grande Gigi dei record, 648 in serie A, scavalcato Paolo Maldini.

Prima di analizzare brevemente la gara, c’è poco da dire in un derby dominato dalla Signora, voglio ritornare a discutere delle regole assurde che l’IFAB ha messo sul “mercato”.

In questa stagione abbiamo visto e continueremo a vedere rigori ASSURDI, e ancora una volta ne fa le spese de Light, “cavia” di un regolamento insensato.

Anche ieri al difensore olandese è stato punito per un fantomatico fallo di mano dentro la sua area di rigore sul tiro di Verdi dal limite: la sfera prima tocca la coscia del difensore e finisce involontariamente, ribadisco, a mio modo di vedere INVOLONTARIAMENTE, sul braccio. Irrati al VAR richiama l’arbitro napoletano che dopo l’on field review decide di assegnare l’ingiusto e immorale rigore ma non per la regola senza senso, poco importa alla norma se la deviazione della sfera è provocata dal tocco dell’arto inferiore. Fino a quando avremo questa normativa in merito ne vedremo delle belle. Tutto questo accadeva nei minuti di recupero del primo tempo. Belotti realizza il penalty.

51’: annullato un gol al Torino per un netto offside di Belotti. Buffon respinge un tiro di Berenguer, il centravanti interviene e colpisce la traversa e sulla respinta Verdi infila in rete. Paganessi vede bene e fa annullare.

81’: cross in area di De Silvestri dalla sinistra di Buffon, palla alta che supera tutta l’area di porta, saltano Cuadrado e Belotti con quest’ultimo che cade a terra dolorante a causa di un tocco del tutto fortuito del colombiano, fa bene Maresca e soprattutto Irrati al VAR a far continuare. Sicuramente su questo episodio si apriranno discussioni come giusto che sia, ma chi ha prima giocato al calcio e poi arbitrato, comprende molto più di chi è seduto comodamente in tribuna o su un divano.

Fabio Maresca (ph. zimbio)

SASSUOLO – LECCE (4-2): Arbitro Massa di Imperia (Valeriani - Bresmes), IV° Rapuano, VAR: Chiffi, AVAR: Schenone.

Gli emiliani sperano ancora di agganciare il treno per l’Europa ma sono troppe le pretendenti. Il Sassuolo inizia bene e dopo 5’ è già in vantaggio con il solito Caputo, un talento scoperto troppo tardi in serie A. I dubbi sulla rete del vantaggio vengono smorzati dal VAR: l’emiliano è partito sul filo del fuorigioco su lancio di Locatelli, ed è tenuto in gioco da alcuni difensori salentini.

27’: dopo uno svarione difensivo in area neroverde, Lucioni pareggia per il Lecce sugli sviluppi di un calcio d’angolo

63’: Massa non ha dubbi ad assegnare il calcio di rigore per un fallo (direi falletto) di un difensore giallorosso ai danni di Ferrari: il leccese trattiene l’avversario che appena sente il suo fiato si lascia andare e l’arbitro da ottima posizione decreta il “rigoretto”. Berardi realizza.

Trascorrono 4’ e il Lecce ritrova il pareggia grazie al secondo penalty di giornata assegnato dall’arbitro ligure che prima aveva decretato una punizione dal limite per un fallo su Babacar da parte di Marlon. Chiffi al VAR, giustamente, fa rettificare la decisone. Mancosu realizza il momentaneo 2 a 2.

Lecce in caduta libera con 70 reti subite: è la difesa più trafitta del campionato. Quarta sconfitta consecutiva e classifica sempre più calda.

Massa sufficientemente in partita.

LAZIO - MILAN (0-3): Arbitro Calvarese di Teramo (Peretti - Bindoni), IV° Giua, VAR: Rocchi, AVAR: Carbone.

Addio sogni scudetto per i biancocelesti? Penso proprio di si.

Lazio spuntata, non solo per le assenze per squalifica di Immobile e Caicedo, centrocampo poco lucido e difesa allo sbando. Biancocelesti apparsi stanchi e frastornati e dopo la prima rete milanista al 23’, non sono riusciti ad alzare i ritmi consentendo al Milan di trovarsi in partita con contropiedi decisivi e con attacchi devastanti.

I milanesi passano in vantaggio con un tiro di Calhanoglu che inganna Strakosha a causa di una deviazione di Parolo e al 34’ raddoppia con Ibrahimovic su calcio di rigore giustamente assegnato dall’ottimo Calvarese per fallo di mano di Radu su cross del belga Saelemaekers. Il braccio del rumeno è troppo largo.

52’: Lazio in rete con Lazzari su imbeccata di Luis Alberto, ma Bindoni giustamente segnala il netto fuorigioco del laziale.

I romani oggi hanno pagato le assenze per squalifica e infortuni lasciando spazio ai bianconeri di raggiungere l’ennesimo scudetto.

Milan che ancora spera di raggiungere l’Europa.

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