Incessante il lavoro sul modulo su cui il tecnico vuole plasmare la squadra. Ancora out Pulgar, prima partitella libera in 11vs11

- di Edoardo Frati -

Dopo una settimana (feriale) di lavoro, in ritiro a Pinzolo, cominciano vagamente a delinearsi i contorni dello stampo che mister Filippo Inzaghi sta applicando al Bologna. Attenzione: guai a dire o pensare che questa squadra abbia un’identità di gioco, perché non ha nemmeno – ancora – un’identità di gruppo. Devono rientrare i nazionali, vanno sistemati gli esuberi, decise le più importanti gerarchie e, se possibile, ritoccato in meglio il reparto difensivo.È una squadra ancora a livello progettuale o, per usare un termine più appropriato, embrionale. Lungi dall’essere una creatura fatta e finita. Della quale, però, cominciano a distinguersi alcune forme, le più importanti. Tra queste, i movimenti fondamentali delle mezze-ali a centrocampo, che nelle esercitazioni concludono a rete più delle due punte. Del giro-palla prima di aver superato la metà campo, paziente e metodico. Dello scaglionamento difensivo di una linea a 5 (3+2), che richiederà ancora tanta esercitazione per riuscire adeguatamente. Del pressing preventivo dopo aver perso un pallone, e di come devono muoversi gli interpreti non direttamente coinvolti in esso. Mister Inzaghi, per ora, sembra curare di più la fase propositiva: anche oggi (10/07, nda), in mattinata, seduta tattica con gruppi di lavoro in “11 contro 0”. Pippo allena la squadra tenendo delle vere e proprie lezioni, non lasciando nulla al caso: prima dispone un’ipotetica squadra avversaria con 10 sagome fisse che sposta e ri-sposta, insoddisfatto, poi ne sostituisce due con ‘uomini veri’, per conferire più dinamismo alle manovre. Dunque stimola, spiega, lascia giocare due azioni e ferma tutto di nuovo, correggendo alcuni movimenti individuali e alcuni collettivi. Le pause sono frequenti e brevi, i cambi di gruppo avvengono ogni 20’ circa, per lavorare sempre a massima intensità. Nel pomeriggio, poi, esercitazione a tre squadre miste in campo ridotto, per gestire la superiorità numerica, e partitella in versione classica, dove abbondano giocate e contrasti, come fosse già domenica al Dall’Ara. In mezzo alle due sedute la conferenza stampa di presentazione, questa volta di Mario Paz, acquistato già a gennaio di quest’anno e solo adesso a completa disposizione del tecnico. Ancora out Pulgar, reduce da una botta che dovrebbe riassorbirsi nelle prossime ore. Presente, invece, Bruno Petkovic, il quale appena 24 ore prima era a colloquio con Bigon e Di Vaio e, per un attimo, aveva fatto pensare ai presenti una possibilità di uscita imminente.
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