Lele Adani (Ph. Social)

Lele Adani ha parlato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport dell'addio di Lukaku e dell’acquisto di Edin Dzeko da parte dell’Inter. Queste le sue parole: “Quando non ci sono soldi, l’unica alternativa è avere idee. Mi sembra che la priorità di tutti i componenti dei piani alti di Viale Liberazione sia stata scaricarsi le colpe per la cessione di Romelu, più che pensare a come sostituirlo al meglio”.

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IL PENSIERO DI LELE ADANI SU DZEKO - "Cosa non mi convince di Dzeko?Innanzitutto il percorso con cui si è arrivati a lui. La mia impressione è che l’area tecnica dell’Inter si sia trovata completamente impreparata alla partenza di Lukaku e con il centravanti della Roma abbia fatto una scelta di comodo, quella più a portata di mano. Non la più logica o la migliore, anche con un budget ridotto".

TOPPA PER COPRIRE LA FALLA – “Esatto. E lo dico con tutto il rispetto per Dzeko, che è un campione, ma ha 35 anni. Può essere considerato ancora un titolare, non un investimento da società che pensa al futuro e di questo dovranno rispondere i dirigenti. Purtroppo c’è ancora il pregiudizio che un ragazzo di 20 anni non possa reggere l’impatto con San Siro, ma quanti anni aveva Icardi quando arrivò all’Inter? Per Lukaku, poi, non si può nemmeno parlare di falla, quanto di cessione inevitabile e preventivabile: sei in un momento di difficoltà economica e non ti aspetti possa arrivare un’offerta per uno dei tuoi giocatori più forti? Che poi a 115 milioni di euro sarebbe stato da vendere a prescindere, Romelu… È il dopo che non capisco. Guardiamo a come lavora l’Atalanta, per esempio: quando vende, ha già le idee chiare su come e da chi ripartire. E allora un club come l’Inter è possibile non abbia una lista di talenti emergenti su cui andare mesi prima, sapendo quello che sarebbe potuto accadere?”

LISTA DEI GIOVANI – “Bene, con un’area scouting specializzata nella ricerca, ti puoi muovere in anticipo sui giovani talenti. Il Monaco per 18 milioni ha preso dall’Az Boadu, che è un grandissimo prospetto. E poi penso a Isak dellaReal Sociedad, che prima dell’Europeo era più accessibile di oggi, o a Cunha dell’Hertha Berlino, grande protagonista all’Olimpiade con il Brasile. Nessuno pretende Haaland o Richarlison, che sono irraggiungibili, ovviamente. Ma con la cifra che si potrebbe spendere per un Duvan Zapata (30 anni, ndr), puoi permetterti giocatori futuribili e con margini di crescita enormi. È quello che a suo tempo ha fatto la stessa Inter con Lautaro Martinez”.

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