Il giornalista Paolo Bargiggia è intervenuto a mowmag.com scagliandosi contro il “dramma” delle telecronache. Queste le sue parole: "Secondo me il vero dramma peggio delle telecronache in generale sono le secondo voci. Sono una piaga, tolgono atmosfera, poesia, ambiente e riflessioni alla partita. È un continuo vociare, nella maggior parte dei casi si sovrappongono al telecronista per dire poi delle banalità pazzesche. Se fossi un direttore di una testata televisiva le secondi voci dopo decenni e decenni le toglierei. La Rai la conosciamo, sono stato molto criticato per un tweet su Caressa, tu non devi fare l’ultrà per un gol annullato. È penoso vedere giornalisti sportivi che si fanno megafono del pensiero unico e dicono la Nazionale che vogliamo è quella che si inginocchia".

Sulle telecronache: "Se esulti per un gol annullato in fuorigioco tu che fai il giornalista dovrai veicolare comunque un messaggio di sportività. È chiaro che dipende molto dalla cultura di un paese, le telecronache sudamericane sono urla continue. Io sono più per una cultura anglosassone dove c’è partecipazione ma un minimo di distacco personale. Esasperando questo concetto, negli anni ha perso di credibilità e autorevolezza perché ci sono sempre più giornalisti-tifosi nelle televisioni che sputtanano questa professione".

Sulla Meloni: "Credo che avrà il mio voto quando andremo alle prossime elezioni".

Su Salvini: "Non mi piace, è un intercettatore dei gusti della gente. Se domani scopre che bisogna spingere il gelato alla Nutella lo fa, se tra un mese andrà quello alla vaniglia mangerà il gelato alla vaniglia. Vedo solo opportunismo. Penso che un livello così basso e imbarazzante in una classe politica così non l’abbia mai visto".

Per chi tifano i giornalisti sportivi? La fede calcistica di Caressa, Zazzaroni e gli altri
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