La testimonianza di Asmir Begovic al Mirror: "Milano come un film, un incubo. Noi al Milan non ci alleneremo fino al 23. Lo sport può riportare gioia"Città-fantasma, bollettini impietosi, negozi chiusi, sport paralizzato: passano i giorni e i risultati dell’espandersi del Covid-19 in Italia non cambiano, in attesa del picco previsto nei prossimi dieci giorni. A sottolinearlo è Asmir Begovic, portiere bosniaco del Milan, che al ‘Mirror’ ha fornito un’ulteriore testimonianza sulla situazione attuale di Milano: “E’ un incubo. Le strade sono deserte, l'unica cosa aperta sono i supermercati. Puoi prendere un po 'di cibo e poi tornare subito a casa tua. È pazzesco. La gente ha detto che è come una scena di un film ed è così. Non ho mai visto niente del genere prima d'ora. E non sono sicuro che la gente sappia quanto sia brutto qui. È devastante e straziante per la gente. Sembra un incubo e puoi solo sperare che tutto torni alla normalità il più presto possibile. È successo tutto così in fretta”. Begovic si focalizza, successivamente, sul calcio evidenziando il clima di incertezza che regna sovrano negli ultimi giorni in casa Milan: “Siamo passati dal giocare normalmente a giocare a porte chiuse e poi a non giocare del tutto. Giocare senza tifosi non è stata una bella esperienza. Non ci stiamo allenando adesso e non lo faremo fino al 23 ma le cose potrebbero cambiare. Nel Milan non è stato trovato nessun giocatore positivo ma ci hanno rimandato a casa. È stata una decisione che il club ha dovuto prendere e noi ci siamo adeguati. Lo sport è importante soprattutto in questi momenti e può riportare gioia alla gente".
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