Ranieri (ph Web)

L'allenatore della Sampdoria, Claudio Ranieri, è intervenuto nel post-gara di Parma-Sampdoria a Sky Sport:

PARTITA – «Erano troppe partite che giocavamo, magari facendo bene e poi nella successiva perdevamo. Questo non andava bene, ho posto molto l’accento sulla continuità. La partita contro l’Udinese era stata difficile e con la determinazione eravamo riusciti a rimontarla, avevo chiesto la continuità e non prendere gol. Nel primo tempo qualche fesseria la stavamo facendo. Ne parlerò in settimana con i ragazzi».

ATTACCO – «Ho chiesto alcune cose e tutti sono stati bravi a eseguirle. Sono stati bravissimi i tre davanti a non essere una squadra a parte, ma amalgamata. Siamo stati bravi e diretti a recuperare palla e a ripartire».

PERCORSO – «Sono orgoglioso. Quando hai dei ragazzi che ti seguono l’allenatore lavora bene e si diverte. Noi dobbiamo salvarci. Bisogna continuare così. Ora sappiamo che arriva la Juventus, che sta in un ottimo momento di forma. Ma dobbiamo giocarcela, non è possibile pensare di lasciare tutti i tiri in porta che abbiamo lasciato al Parma alla Juventus».

RINNOVO – «Ma non è un problema. Possiamo parlarne a febbraio, marzo, aprile. A Genova sto bene, mi trovo bene e ho voglia. Io sono contento anche di più se salvo la squadra, per il contratto c’è sempre tempo».

AUDERO – «L’anno scorso aveva fatto un campionato un pochino in sordina. Quest’anno deve essere l’anno del rilancio e della consacrazione. Deve ancora migliorare ma è sicuro, la squadra si fida, ci sta salvando in diverse situazioni, sta migliorando tantissimo delle uscite. Siamo veramente soddisfatti di lui».

VOTO – «È difficile dare un voto al campionato. A me piace perché non è deciso niente in basso alla classifica con squadre che ne vedremo delle belle, per questo voglio tirarmene fuori prima possibile. Anche in alto non è facile da decifrare, c’è l’Atalanta che di solito il girone di ritorno si scatena. Può succedere di tutto. L’unica cosa, mi ripeto, che non mi piace è la mancanza del pubblico. Onestamente è brutto. Capiamoci, l’emozione e il pathos che ti dà il pubblico è diverso. Vale sia se devi difendere o attaccare, il pubblico ti dà una mano. All’inizio era tremendo, ora ci siamo abituati. Per noi allenatori va anche bene, ci si sente. Ve lo dico io, che sono stato buttato fuori due volte perché quando ti incazzi ti sente pure l’arbitro. Ma per alcuni giocatori, se sbagliano, non sentono rumoreggiare: ti cambia proprio l’atmosfera».

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