Foto di rito per i fratelli Inzaghi al Dall'Ara (ph. Ansa)

Ospiti del Festival dello Sport al “Piccolo Teatro” di Milano, Filippo e Simone Inzaghi, rispettivamente allenatore di Benevento e Lazio, hanno preso parte all'incontro dal titolo "Mio fratello allena in Serie A". Di seguito le parole sul palco del tecnico dei biancocelesti riportate da TMW:

"Sono contento per Pippo, sono partiti bene con ottime prestazioni. Noi avremmo potuto avere un punto in più con l'Atalanta, abbiamo avuto qualche problema per inserire i nuovi, ma sono fiducioso, i ragazzi stanno lavorando bene".

Più complicato gestire uno spogliatoio o i bambini a casa?
"Sono compiti difficili (ride). Io ho iniziato un percorso con dei ragazzi che mi hanno dato grande disponibilità, si è creato un bel rapporto. Mi fanno emozionare perché danno sempre il massimo, anche nelle difficoltà. Penso a Parolo che ha marcato Lukaku nella partita con l'Inter. Lulic manca da 9 mesi, è un giocatore importante, spero di ritrovarlo al più presto perché per noi è fondamentale".

Qual è la qualità che ammiri di più in Pippo?
"Io sono molto fortunato, ho avuto un fratello che mi è rimasto sempre vicino. È un modello, non solo in campo. Avrebbe sempre segnato tantissimo anche con il VAR. È un vincente nella vita, non solo come calciatore. Forse è stato celebrato poco in alcuni momenti".

Un gol fatto da mio fratello che avrei voluto segnare?
"Sicuramente mi sarebbe piaciuto segnare in finale di Champions League".

Il contropiede di Pippo al Mondiale del 2006?
"Non so come mi sarei comportato, anche se forse avrei fatto lo stesso"

Lo scudetto del 2000?
"È una data indimenticabile per i tifosi della Lazio. Al mattino solo i nostri genitori sapevamo che in un modo o nell'altro sarebbero stati campioni d'Italia. Fu una giornata particolare, la sospensione, il diluvio. È un qualcosa di incredibile".

La formazione dei sogni con i due Inzaghi in attacco?
"Buffon in porta, Stam terzino destro, Serginho terzino sinistro, Nesta-Maldini in difesa. Centrocampo con Nedved, Leiva, Gattuso e Kakà. Davanti i fratelli Inzaghi".

Senza la pandemia la Lazio avrebbe vinto lo Scudetto?
"In quel momento siamo stati i più penalizzati, non avevamo infortuni ed avremmo giocato una gara a settimana. Abbiamo perso dei giocatori importanti, sono convinto che ce la saremmo giocata fino alla fine".

Il mio allenatore di riferimento?
"Ho cercato di prendere il meglio dagli allenatore che ho avuto. Posso dire Giuseppe Materazzi che con me ha fatto un grande lavoro, mi ha dato subito fiducia. Probabilmente ha cambiato la mia carriera da giocatore".

Io cercato dalla Juventus?
"Io ho un grande rapporto con la Lazio, poi ovviamente nel calcio non si mai cosa può succedere. In estate ero tranquillo, siamo tornati in Champions dopo 14 anni. Ho un contratto con la Lazio, voglio giocarmi la Champions da protagonista e fare una grande stagione. Sono tranquillo, la squadra mi segue: sono fiducioso".

A chi volevo somigliare da piccolo?
"Van Basten per me era un punto di riferimento".

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