La festa proibita a casa di Weston  McKennie che ha visto coinvolti anche Arthur e Dybala, ha fatto infuriare e non poco la Juventus, la quale comunicherà nella giornata odierna i provvedimenti adottati nei confronti dei calciatori. Una festa alla quale hanno partecipato una ventina di persone, tra cui tante giovani ragazze, come raccontato dal vicino del centrocampista statunitense al Corriere della Sera. Queste le sue parole: 

Non credo che essere un calciatore famoso ti dia il diritto di essere sopra le regole. Verso le 22.30 sono andato fuori per portare a spasso il cane, ho visto una fila di auto parcheggiate a bordo strada e un gruppo di persone, tutte senza mascherina. C'erano tante Mercedes con targa spagnola, Jeep e taxi con a bordo giovani ragazze. Visto che le cene non sono consentite e il coprifuoco era scattato da un pezzo, ho deciso di chiamare le forze dell'ordine. Una decina di invitati? Mi sembrano pochi, secondo me erano molti di più. Non ho nulla contro McKennie, è un ragazzo tranquillo. Mi sembra un vero professionista. Io sono un tifoso bianconero, mi dispiace ma se invece di andare alle feste pensassero di più al campo…”

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