Nel classico editoriale del lunedì tra le pagine de Il Corriere dello Sport, il direttore Ivan Zazzaroni ha commentato così la vittoria della squadra di Mihajlovic sulla Lazio:  "Questo Bologna non è una squadra costruita a caz..., a pene di segugio. È stato aggiustato come al solito in economia, eppure è più forte, o meno debole, di quello dello scorso anno" scrive il giornalista. Sabatini, portato all'autocritica, ha fatto di necessità virtù, ma non è mai stato vicino 'all'originale'. Ha rispettato ruoli e non solo: “A Bologna è stato fin troppo trattenuto, rispettoso di relazioni e posizioni, in particolare il primo anno: a volte ha lasciato fare, altre è stato addirittura tenuto all’oscuro, almeno nella fase iniziale, di trattative e progetti. Immagino che la sua uscita, per certi versi traumatica (per “salvare” gli altri dall’irritazione di Saputo ha pagato per tutti) non sia dispiaciuta a Riccardo Bigon, che adesso - senza un cappello sulla testa - è più libero di muoversi”. 

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