Tre anni di goleador a sorpresa da Letizia a Karamoh ma anche di vittorie regalate ad avversari in crisi: ecco il Bologna dei miracoli al contrario

- di Marco Vigarani -

Dopo una sconfitta magari sorprendente o immeritata, quante volte abbiamo pensato che il Bologna è specializzato nel rivitalizzare squadre e giocatori avversari in crisi? Sicuramente è una considerazione che ha accompagnato le ore successive alle ultime due gare perse contro Fiorentina ed Inter e che, analizzando i calendari delle ultime stagioni, trova un fondamento.Se infatti nel Derby dell'Appennino la squadra di Pioli è tornata a vincere dopo un mese di astinenza che aveva portato 2 pareggi e 2 sconfitte, a San Siro la banda nerazzurra ha evitato di mettere a segno il nuovo record negativo del club bloccando un'emorragia di due mesi senza successi in cui aveva collezionato 6 pareggi e 2 sconfitte. In precedenza però anche Milan, Atalanta e Torino quest'anno avevano già beneficiato dell'effetto miracoloso del Bologna interrompendo con un successo sui felsinei una serie di tre gare senza vittoria. Questa prima analisi porta ad una più profonda nella storia recente e ad ulteriori conferme. L'anno scorso infatti Milan ed Udinese interruppero con una vittoria ai danni del Bologna una striscia negativa di un mese ma anche l'Empoli colse un successo dopo aver inanellato un tris di sconfitte. All'interno dell'annata 2016/17 però possono essere inserite in questa casistica anche altre due partite che i rossoblù pareggiarono. Quella di aprile contro il retrocedendo Palermo reduce da un punto in due mesi e quella di febbraio con un Genoa che nel girone di ritorno fu capace di portare a casa appena 13 punti.Sfogliando poi l'album dei ricordi fino alla stagione precedente, troviamo il caso sicuramente più clamoroso con l'Atalanta rivitalizzata da un successo sul Bologna dopo ben 14 partite senza vittorie composta di 8 sconfitte e 6 pareggi. Anche il Frosinone, pur retrocesso a fine anno, si prese tre punti al Dall'Ara dopo due mesi di amarezza fatti di 6 ko ed appena 2 pari. Sempre all'interno dell'annata 2015/16 vennero concesse occasioni di riscatto anche a Palermo (1 pareggio e 4 sconfitte), Udinese (4 sconfitte) e Verona (1 pareggio e 3 sconfitte). Anche se il quadro a questo punto appare disarmante, va anche detto che il Bologna fortunatamente in questi anni non ha mai dovuto rimpiangere questi punti lasciati per strada. Resta però l'amara sensazione di occasioni perdute non solo per dare il colpo di grazia ad un avversario in difficoltà ma anche per collezionare vittorie utili a corroborare lo spirito e ad accelerare il processo di crescita del gruppo.Fa però parte dello stesso quadro di ragionamenti anche la tendenza di concedere con eccessiva frequenza il primo gol in Serie A a marcatori spesso improbabili. L'ultimo in ordine cronologico è l'interista Karamoh ma nella stagione in corso avevano già punito i rossoblù anche il centrale viola Pezzella ed il mediano juventino Matuidi. Scorrendo nell'album dei ricordi fino all'anno scorso ecco tornare alla mente le reti incassate tutte al Dall'Ara per mano del carneade Gabigol, del veterano Bruno Alves su calcio di punizione e del baby bianconero Kean. Nell'anno da neopromossa poi il Bologna fu ancor più prodigo di regali concedendo una prima volta in A tanto a campioni come Kalinic e Khedira quanto a comprimari come Samir, Kishna, Letizia o l'impronunciabile Blaszczykowski. Come detto in precedenza, non si tratta di colpe particolarmente gravi nel complesso di una stagione ma risultano comunque macchie su un curriculum che restano nel cuore e nella mente dei tifosi. Se infatti negli annali del calcio un gol subito ha lo stesso peso a prescindere dal marcatore, nei discorsi tra amici al bar o in ufficio ecco che periodicamente la rete segnata ad esempio da Gabigol viene ricordata con un'amarezza particolare. Quella che accompagna un Bologna troppe volte capace di miracoli al contrario.
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