Avellino annienta la Virtus 87-59 rifilando una lezione di basket e di professionalità ai ragazzi di coach Ramagli: il progetto bianconero sta naufragando

- di Marco Vigarani -

Tifare Bologna e Virtus equivale ad aver trascorso un pessimo weekend e ad un avvio di settimana con l'umore sotto le suole delle scarpe. Se infatti i rossoblù di Donadoni si erano fatti umiliare sabato pomeriggio a Torino, i bianconeri di Ramagli hanno fatto 600 km per perdere senza onore ad Avellino. Oggi le tabelle chiudono quasi definitivamente in faccia alle Vu Nere la porta per le Final Eight di Coppa Italia ma realisticamente questo è l'ultimo dei problemi. Non aver praticamente neanche giocato un minuto in terra irpina infatti riapre ed allarga ulteriormente quella ferita che tre zoppicanti vittorie consecutive avevano provato a suturare. Il -28 finale è una lezione durissima ma assolutamente meritata per una squadra che dimostra di non avere alcun tipo di coesione al suo interno nè rispetto per i propri tifosi. In quanto allenatore, Ramagli è sempre il primo responsabile a maggior ragione per una gestione tecnica spesso ingiustificabile ma se mai dovesse arrivare il meritato esonero dovrebbero poi esserci conseguenze a cascata anche per i singoli atleti. Una proprietà come quella di Massimo Zanetti ora deve dimostrare una forza che va ben oltre quella economica e conclamata per penetrare fino in fondo alle ragioni di questo disastro sportivo e dare un senso autentico alla seconda parte di una stagione che rischia di diventare un'agonia. Impossibile provare a raccontare una partita morta in partenza in cui solo i canestri di Ale Gentile hanno dato un vago senso della presenza in campo degli uomini in bianconero. Per il resto abbiamo assistito ad un'ampia collezione di orrori: dalle azioni sconclusionate portate all'infrazione di 24" ai tiri scoccati per non toccare nemmeno il canestro passando per una difesa morbida come un panetto di burro lasciato al sole del mezzogiorno agostano. Avellino ha concluso il primo quarto sul 22-10 dominando l'area pitturata con Fesenko e poi ampliato ancora il divario con Wells nonostante una fiammata dall'arco di Umeh. Il -20 è realtà già diversi minuti prima dell'intervallo lungo e nel terzo periodo è Rich a farsi beffe dei timidi tentativi di Ndoja e Lawson ma nell'ultimo quarto arrivano anche i chiodi sulla bara: a fissarli è Fitipaldo. Cosa può raccontare coach Ramagli: "Siamo stati vergognosi sotto ogni punto di vista ed usciamo dal campo battuti meritatamente. Si tratta di una lezione molto dura ma è la prima volta che ci succede. Mi scuso con chi ha fatto 600 km per venire a vederci. La Final Eight? È bello partecipare, ma se ci vai e poi fai partite come questa…". SIDIGAS AVELLINO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 87-59 (22-10, 44-25; 57-41) SIDIGAS AVELLINO: Zerini 0; Wells 17; Fitipaldo 18; Sabatino 0; Leunen 0; Scrubb 8; Filloy 6; D’Ercole 5; Rich 13; Fesenko 14; Ndiaye 5; Parlato 0. All. Sacripanti VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: Gentile A. 18 ; Umeh 9; Pajola NE; Baldi Rossi 0; Ndoja 4; Lafayette 7; Aradori 4; Gentile S. 0; Lawson 11; Slaughter 6. All. Ramagli
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