In Italia sono sempre di più coloro che preferiscono abbandonare le pay tv e sottoscrivere abbonamenti illegali per la visione di SkyDAZN Netflix al prezzo compreso tra i 10 e i 15 euro mensili. La Lega Serie A ha iniziato una lotta senza precedenti contro la pirateria che sta dando i suoi frutti negli ultimi mesi. La Procura di Napoli ha messo in atto una maxi operazione denominata "Perfect Storm" in 19 paesi che ha visto come risultato la chiusura di ben 5500 tra siti, domini web e 330 canali Telegram, circa il 90 % delle IPTV illegali presenti sul territorio italiano. Decine di milioni di euro il giro di affari annuale, 23 persone coinvolte nell'organizzazione criminale, tra cui 15 che percepivano il reddito di cittadinanza. Gli utenti individuati sono quasi 5 milioni di italiani che si avvalevano di ricariche su carte Postepay o account Paypal come sistema per i pagamenti degli abbonamenti piratati. Ora rischiano grosso perchè con le nuove tecnologie gli indirizzi IP sono facilmente rintracciabili. 

 

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha commentato con grande soddisfazione il blitz della Guardia di Finanza: "Le forze dell’ordine sono in grado, non solo di individuare il soggetto che realizza la frode, ma anche di perseguirlo. Le persone singole che pensano di trovare una scorciatoia pagando una cifra irrisoria dei contenuti che hanno un valore importante rischiano un ammenda che va da 2.500 euro a 25mila euro. La vittoria di oggi non riguarda solo il mondo del calcio o dello sport, ma tutto il mondo della creazione di contenuti, che viene gravemente danneggiata da queste organizzazioni criminali. La Lega continuerà ad investire soldi e a monitorare la situazione a tutela di chi acquista legalmente. Se non riusciamo a farlo in tempo il calcio morirà, così come l’industria dei contenuti. La pirateria, infatti, mette a rischio 6mila posti di lavoro in Italia". 

 

LA PIRATERIA UNA MINACCIA PER IL CALCIO, COSA RISCHIANO GLI UTENTI?

Coloro che sottoscrivono abbonamenti illegali sono perseguibili dalla giustizia per violazione della legge sul diritto d’autore del 1941 – art. 171 octies l.633/1941, che sanziona, “chiunque a fini fraudolenti produce, pone in vendita, importa, promuove, installa, modifica, utilizza per uso pubblico e privato apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato effettuate via etere, via satellite, via cavo, in forma sia analogica sia digitale“. Tale reato è stato reintrodotto nel codice penale italiano, tramite un intervento legislativo, nel 2003. I trasgressori rischiano tantissimo: multe dai 2.500 a 25 mila euro e pene dai 6 mesi ai 3 anni di carcere. 

 

 

 

 

 

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