Il Torino di Walter Mazzarri si è regalato il primo successo in campionato in una gara condizionata dalla forte pioggia. L'undici granata ha saputo ben imbrigliare la squadra di Semplici, vincendo tanti duelli individuali e attaccando sulla destra con Iago Falque

-di Alberto Gervasi-

Uno scroscio di pioggia per avere coscienza dei propri mezzi, un altro per far capire a tutti che il Toro c’è. La formazione di Walter Mazzarri si è “lavata” dei risultati poco felici delle prime due giornate di campionato con una prestazione convincente che è valsa la prima vittoria dell’anno. Tre punti maturati grazie alle mosse tattiche del tecnico toscano ma, soprattutto, figli del temperamento di una squadra che non si è sfaldata nonostante lo stop quasi di un’ora per le avverse condizioni meteorologiche. Il Torino come il terreno di gioco del suo stadio, ha drenato e si è asciugato per poi mettere in piedi una gara di carattere contro un avversario che ha confermato di avere, oltre che sei punti in classifica, anche un buon impianto tattico e giocatori di livello. Nonostante la troupe di Mazzarri abbia fatto la partita per lunghi tratti, tenendo il pallino del gioco più degli avversari, l’undici di Leonardo Semplici ha agito bene in contropiede, sfruttando in ampiezza il 3-5-2 disegnato dal tecnico, con Lazzari spesso sollecitato sulla destra. Torino che ha tirato di più (7 i tentativi verso la porta, contro i 3 avversari), ma che ha dovuto ricorrere agli straordinari per arginare la punta ferrarese Petagna, grande e grosso ma con ottime doti tecniche e una predisposizione al lavoro sporco. L’unico neo per i granata, forse, risiede in qualche piccolo errore difensivo, con troppo spazio lasciato agli avanti ospiti e Sirigu che ha dovuto prima soffiare fuori sul destro di Petagna, e poi ricorrere agli straordinari per deviare una palla sporca di Kurtic.Il 3-5-2 di Mazzarri, in fase di attacco, ha preso le sembianze di un 3-4-1-2: Iago Falque, sulla carta seconda punta a fianco di Belotti, si è spesso allargato sull’esterno a puntare e saltare costantemente Felipe (per questo sostituito a inizio ripresa), per permettere gli inserimenti di Soriano vicino al capitano. Da lì sono nate le preoccupazioni per gli emiliani, che si sono dovuti arrendere alla schiacciata di testa di N’Koulou, ma potevano benissimo capitolare prima. Al difensore camerunense, in ombra nelle prime due gare e non troppo a suo agio nella posizione di centrale puro di difesa, il gol servirà per avere uno stimolo nel continuare a lavorare sodo e cercare di affinare i movimenti con i compagni di reparto. Lo stesso pacchetto difensivo che nel finale di gara, con la Spal passato a un super offensivo 3-4-3 con l’ingresso di Paloschi, ha respinto a dovere e si è regalato il primo clean sheet stagionale. Sull’esterno, se De Silvestri non si è mai risparmiato, dando un apporto anche in fase offensiva, Aina ha fatto vedere qualche passo in avanti rispetto alle prime due gare, continuando il processo di ambientamento nel campionato italiano. Buono l’esordio anche per Simone Zaza, che ha anche avuto un occasione nel finale, e ha dimostrato di avere già una buona intesa in avanti con Belotti. La stessa che le due punte cercheranno di affinare in nazionale, dove ci sarà anche Sirigu, e che sarà una risorsa per Mazzarri nel prosieguo del torneo. Le prossime due settimane, al netto delle assenze dei tre azzurri e degli altri nazionali, serviranno alla squadra per continuare a lavorare su diversi moduli. Alla ripresa ci sarà la trasferta di Udine: il Toro, dopo la tempesta, è già pronto per la prossima sfida.
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