Nome Erling, cognome Haaland. Scuderia: Mino Raiola. 150 milioni il valore di mercato, tanto che si è scritto che solo i top club della Champions (tutti, forse, tranne il PSG, che davanti, in effetti, deve prima sbrogliare un ingorgo non piccolo) possono giocarsi il dopo Borussia Dortmund: a quanto pare, il futuro è già domani.

Bene, il presidente "incoming" dell'Inter targata PIF, Nicola Volpi, milanese classe '61, esperto in finanza e già nel board nerazzurro durante il periodo di Erik Thohir, vuole fare un regalo di questo livello ai tifosi interisti. 

Il primo ostacolo è la profondità del contratto con il club della Bundesliga: scadenza 2024. Ma il ragazzo è sul mercato, 19 reti in stagione, di cui 13 in 11 gare del campionato tedesco, hanno fatto schizzare in alto il suo valore e reso la punta norvegese il giocatore cardine della futura Champions.

Haaland all'Inter non è solo un sogno

La strategia degli arabi del fondo sovrano PIF (già preso il Newcastle, acquirenti formalmente tra pochi giorni dell'Inter per un miliardo di euro assieme alla compagnia petrolifera saudita Aramco e al Principe Bin Salman: lo ha scritto il nostro sito il 21 dicembre scorso, dopo un primo lancio su Calcio e Finanza in ottobre) è chiara: nell'anno dei mondiali qatarioti, e della possibile vittoria della loro dependance francese, Paris Saint Germain, in Europa, rilancio in grande stile dell'immagine del paese leader del Golfo, il che passa anche da una distensione dei rapporti nella regione.

Esattamente un anno fa si riaprirono i canali diplomatici, a cui hanno fatto seguito lo scambio di ambasciatori e le reciproche visite dei Ministri degli Affari Esteri. Ciò nonostante, differenze rimangono, e l'attivismo nello sport del Qatar trova ora un contraltare.

Le possibili, auspicabili reti di Haaland ne potranno essere il carburante. Obiettivo dichiarato dei sauditi, la coppa dalle grandi orecchie. Costruita, anzi cesellata artigianalmente, non a caso, dalla GDE di Paderno Dugnano, venti minuti giusti da San Siro.

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