Stadio San Siro (Social)

Intervistato da Sportmediaset, il Prof. Bruno, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, ha evidenziato la propria opinione sul tema della riapertura degli stadi di calcio in epoca Covid-19: "La linea suggerita dal Comitato Tecnico Scientifico, che ha ispirato la decisione del governo, è scelta di buon senso. Premetto che sono un tifoso da stadio anche io e mi guardo bene dal demonizzare lo stadio. Ma è importante, in questa fase di ripresa, evitare ogni occasione di assembramento. L'esperienza ci ha dimostrato che questo è fondamentale per bloccare la circolazione del virus".

Sulla posizione dei club:
"È difficile conciliare l’economia e le esigenze di ripresa economica con il quadro dell’epidemia e del suo possibile sviluppo. Un test importante, nei numeri e nello sviluppo dei casi di Covid, sarà la riapertura della scuola. Da lì si capirà molto".
Sulla stessa linea del presidente della Liga Tebas (ritorno allo stadio solo dopo il vaccino):
"Questo sarebbe l’ideale. Confortante che lo abbia dichiarato un presidente di una lega importante e dal forte valore economico come quella spagnola. Tutto quello che starà oltre questa posizione molto conservativa, sarà un compromesso non esente da rischi".
L'azzardo dell'Uefa (Supercoppa Europea aperta al 30% del pubblico a Budapest)
"In questo momento qualsiasi assembramento deve essere evitato, lo dico da medico. Le persone non solo si aggregano ma portano il virus ovunque, magari inconsapevoli. Sappiamo che in media trascorrono 5-6 giorni prima che una persona che ha contratto il virus manifesti sintomi ma il periodo di incubazione può durare fino a 14 giorni. Nel caso di Budapest e della Supercoppa, l’Uefa e l’Ungheria si prendono grosse responsabilità, aggiungo che i dati epidemiologici che riguardano l’est Europa non sono incoraggianti".
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