Il riassunto di Bologna-Udinese. Okaka illude i friulani nel primo tempo, Palacio li riprende al 91'. Mihajlovic esulta. Per Gotti solo rimpiantiMordente: se potessimo racchiudere in una sola parola il dictat imposto da Sinisa Mihajlovic ai propri ragazzi a pochi minuti dal fischio d’inizio dell’anticipo del sabato pomeriggio da disputarsi contro l’Udinese, probabilmente useremmo  la parola sovrascritta. Il Bologna, 10° in A grazie ai 33 punti totalizzati sinora, vuole infatti riscattarsi dopo il passo falso casalingo registrato nell’ultima gara contro il Genoa. Per farlo, i rossoblu devono arginare lo scoglio delle innumerevoli indisponibilità dovute alle squalifiche (Denswil e Schouten) e ai vari problemi fisici accavallatisi nel più recente periodo (risale alla mattinata di oggi la notizia dell’assenza di Skorupski per sindrome influenzale). L’Udinese, dall’altra parte, 15^ in graduatoria a quota 26 punti conquistati sin qui, vuole dar seguito al mini filotto di risultati positivi fatto annotare nelle ultime due gare di campionato. Al Dall’Ara, l’arbitro Pasqua dà avvio al primo anticipo pomeridiano del sabato della 25^ giornata. Davanti al 3-5-2 disegnato da Luca Gotti, Mihajlovic risponde con un 4-2-3-1 inedito nei suoi interpreti: Da Costa torna tra i pali da titolare in A dopo quasi due anni, protetto, in difesa, da Tomiyasu, Bani, Danilo e Mbaye; il filtro del centrocampo è affidato alla quantità di Poli e alla tecnica di Dominguez, mentre Orsolini, Skov Olsen e Barrow compongono la trequarti alle spalle del finalizzatore Palacio. I padroni di casa partono forte grazie a un giro palla veloce e preciso che costringe l’Udinese alla difensiva. Al 5’, Palacio beneficia della mancata attenzione dei rivali sugli sviluppi di una rimessa laterale per andare alla conclusione. La sfera, però, indirizzata sul primo palo, colpisce solo l’esterno della rete. Gli ospiti impiegano ben 25 giri d’orologio per partorire un vero e proprio pericolo dalle parti di Da Costa: dopo un’azione corale, a ricevere palla sulla trequarti è Rodrigo De Paul; l’argentino si libera della marcatura rivale, prende la mira e spara un destro di mezzo esterno destro decisamente troppo centrale per impensierire il portiere avversario. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere: Orsolini, infatti, pochi secondi più tardi, riceve sulla corsa da Barrow un assist al bacio per involarsi verso la porta friulana e concludere di sinistro sul primo palo; Musso è attento  e devia in corner. Sugli sviluppi dell’angolo, Skov Olsen sfiora il gol con una rasoiata forte e tesa che si spegne d’un soffio sul fondo. Al 33’, l’Udinese spezza in un colpo solo la supremazia territoriale sul campo e l’entusiasmo sugli spalti del Bologna: De Paul, su punizione, disegna un traversone preciso per Okaka, che di testa si fa trovare pronto e infila Da Costa davanti al silenzio assordante del Dall’Ara. Lo svantaggio interrompe ma non abbatte i ragazzi di Mihajlovic, che, infatti, sul finire della prima frazione di gara, potrebbero riequilibrare il match se solo Mbaye e Barrow non peccassero nella mira nel tentativo di andare in gol l’uno di testa da pochi metri dalla porta difesa da Musso, l’altro di destro da fuori area in mancanza di marcature. Il cambio forzato di Suma con Zeegelaar completa la pagina di calcio di certo non indelebile del primo tempo del Dall’Ara.La ripresa si apre con una foga agonistica decisamente superiore. Non è un caso che al 50’ a finire sul taccuino di Pasqua siano Mbaye e De Paul per comportamenti non regolamentari prolungati. Pochi secondi più tardi, Orsolini impegna Musso con una conclusione al volo sul perfetto cambio gioco da destra a sinistra di Palacio. Al 59’, Mihajlovic richiama in panchina l’abulico Skov Olsen: dentro, al suo posto, il 18enne Andri Baldursson. Gotti, dall’altra parte, risponde sostituendo Fofana con Walace. Per apprezzare una manovra offensiva bella e avvolgente bisogna aspettare il 72’, quando, per i rossoblu, Baldursson regala di tacco un assist invitante a Orsolini, il cui sinistro a giro di prima intenzione viene deviato all’ultimo in corner dalla retroguardia rivale. L’Udinese risponde con una ripartenza velenosissima firmata da De Paul: il numero 10 di Sarandì perfeziona una sgroppata di trenta metri con un preciso traversone rasoterra per Lasagna. La diagonale difensiva di Mbaye è decisiva per sventare la minaccia in angolo. All’80’, gli allenatori ordinano il cambio contemporaneo di Lasagna e Poli a beneficio rispettivamente di Jajalo e Juwara. Tre minuti più tardi, Orsolini sfiora nuovamente il pareggio con un sinistro a giro dal limite dell’area che manca il bersaglio grosso per questione di centimetri. All’88’, Nuytinck deve immolarsi per impedire al piazzato di Baldursson di insaccarsi alle spalle di Musso. L’incredulità di Mihajlovic e dell’intero pubblico rossoblu viene però corretta in bolgia di felicità al minuto 91, quando Rodrigo Palacio, sul cross di Tomiyasu, fa letteralmente impazzire il Dall’Ara infilando il tanto cercato 1-1 con la glacialità del rapinatore da pochi metri dalla porta indifendibile da Musso. E’ questo l’ultimo atto di Bologna-Udinese. I felsinei dimostrano ancora una volta di saper soffrire senza mai mollare sino al triplice fischio finale. I friulani allungano la distanza sul Lecce balzando a quota 27 punti in classifica.
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