Nel GP degli Stati Uniti arriva la prima vittoria di Marquez, un habituè del circuito. Sul podio anche Vinales e Iannone, quarto Rossi e quinto Dovizioso

- di Alberto Bortolotti -

Ad Austin prima vittoria stagionale di Marquez, sesta consecutiva sul tracciato texano. Gara ad onor del vero piuttosto noiosa, non ci sono stati avversari per il catalano, che così descrive pregi e difetti della sua moto: "Nei cambi di direzione penso che la Yamaha sia più agile di noi, ma quando ci sono dei tornatini stretti e magari a sinistra, sono i miei punti forti. Anche guardando la telemetria di Crutchlow e di Pedrosa, sono le curve a sinistra quelle in cui riesco a fare la differenza. Quello che è successo in Argentina? Ovviamente, sono umano e lo sento. Nei due giorni successivi ad una gara cerco sempre di capire cosa ho fatto male e cosa ho fatto bene, poi inizio subito a pensare alla gara successiva. Ma solitamente sotto pressione riesco a lavorare meglio". Iannone è riuscito a per qualche giro a mantenere la seconda posizione, ma poi l'ha ceduta alla Yamaha di Maverick Vinales. L'abruzzese racconta in questo modo il suo stato d'animo: "Io nel 2016 venivo da un anno positivo, poi ovviamente tutti avevano delle aspettative molto alte nei miei confronti, e chiaramente questo fa piacere, però se non riesci a soddisfarle e deludi ti torna tutto indietro come un boomerang. Io ho incassato tanto e a volte stavo per esplodere, quindi devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno sempre supportato". La classifica è davvero cortissima, 5 piloti in 7 punti, 1 di vantaggio Dovizioso su Marquez, quattro sotto Vinales, e a tre lunghezze Zarco e Crutchlow. Ai piedi del podio c'è Valentino Rossi, autore a sua volta di una gara piuttosto anonima. Ecco le ragioni spiegate da VR 46: "Ho sofferto di più con la gomma davanti. Mi aspettavo di riuscire a fare dei tempi migliori e di restare più vicino a Maverick, ma ho sofferto la temperatura. Mi sarebbe piaciuto anche lottare per il podio con Iannone, ma loro sono andati più forte e sono stati più bravi". A completare la top 5 c'è la Ducati di Andrea Dovizioso, poi Zarco. Il vero eroe di questa domenica però è probabilmente Dani Pedrosa: a poco più di una settimana all'operazione al polso destro, il pilota della Honda ha chiuso in settima posizione. Dietro alla lavagna Jorge Lorenzo: il pilota della Ducati ha finito undicesimo a 33" secondi dal vincitore, ma anche a poco meno di 20" dal compagno di squadra. Che non è insoddisfatto: “Non avevamo velocità: è vero che ho fatto molti giri dietro a Zarco, ma non riuscivo a passarlo, anche se andavo un qualcosina in più negli ultimi giri. E poi Valentino non l’ho mai avuto davvero nel mirino”. In Moto2 Marquez junior viene battuto da Bagnaia, che è anche leader della classifica, in Moto3 sul podio Bastianini e Bezzecchi dietro il capoclassifica Martin.
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