Dopo lo svantaggio iniziale i bianconeri reagiscono e rimontano gli uomini di Ancelotti, grazie alla doppietta di Mandzukic e al gol di Bonucci. Nel post gara Marotta sorprende tutti annunciando che non sarà più l'amministratore delegato della Juventus.Ci sono vittorie e vittorie e quella ottenuta contro il Napoli, assume valori che vanno al di là dei normali tre punti. Un successo di carattere contro un avversario che ha confermato di avere un'ottima organizzazione tattica e giocatori di assoluto valore. Allegri dopo la parentesi nel turno infrasettimanale, ritorna alle origini e opta per la difesa a quattro, con Cancelo e Alex Sandro terzini. Emre Can, nonostante qualche fastidio accusato nel riscaldamento, completa il centrocampo al fianco di Pjanic e Matuidi, come anticipato dal tecnico toscano nella conferenza di ieri. Davanti Dybala vince il ballottaggio con Bernardeschi e viene schierato dietro le due punte Mandzukic e Ronaldo e per la prima volta viene sperimentato il 4-3-1-2. La Juve parte male e soffre la pressione di un Napoli che nei primi minuti riesce a schiacciare gli avversari, e con Zielinski si rende subito pericoloso colpendo un palo. I partenopei, grazie ad un palleggio veloce e a linee molto alte, creano problemi alla retroguardia juventina. Un errore di Bonucci in uscita regala il vantaggio ospite con Mertens, che capitalizza su assist di Callejon. Lo schiaffo sveglia i bianconeri che iniziano a guadagnare metri, aumentando il raggio di azioni con Ronaldo protagonista. Il cinque volte pallone d'oro è l'emblema del nuovo credo. Una squadra senza punti di riferimento, intelligente tatticamente e fluida nella manovra, completamente diversa nell'interpretazione del match, rispetto alla scorsa stagione. La juventinità è raffigurata nel nome e nel volto di Mario Mandzukic. Il croato mette a segno la sua seconda doppietta in Serie A, dopo quella del dicembre 2015 contro il Carpi. Per la prima volta da quando è in Italia punisce gli azzurri e lo fa con due reti degne del suo repertorio. Il primo schiacciando di testa in area piccola, raccogliendo un assist al bacio di Cristiano, il secondo è un tap-in dopo il palo del portoghese. Autentico talismano, perché ogni volta che segna la Juve vince.In questa festa sembra non esserci Dybala, ma la prestazione da trequartista nel 4-3-1-2 "allegriano" non è stata del tutto insufficiente tanto che il gol del vantaggio nasce da una sua ripartenza che ha spaccato in due il Napoli. La truppa di Ancelotti vacilla sotto gli attacchi bianconeri e vedono complicarsi la situazione quando Mario Rui viene espulso per un doppio giallo. La Juve non approfitta della superiorità numerica e cala d'intensità, rischiando il pareggio quando Callejon spreca davanti a Szcesny. Serata da dimenticare anche per Insigne. L'uomo più in forma non incide, non riuscendo a imporre le proprie qualità. Nel finale Bonucci regala la terza gioia della serata chiudendo il match dello Stadium e torna a esultare davanti al pubblico di casa, spegnendo definitivamente qualsiasi rancore. In una serata di gioia però è arrivata la notizia che ha scosso tutto l'ambiente. Marotta non sarà più l'a.d. della società e lascia il club dopo sette anni di successi. Un fulmine a ciel sereno perché arrivato  in maniera non consona all'atteggiamento avuto dalla dirigenza in questi anni. Lo stesso Marotta è stato il primo ad annunciare la notizia ai microfoni di Sky, anticipando quello che sarebbe successo lunedì nel CdA e ha ribadito che non si candiderà nella maniera più assoluta alla poltrona da Presidente Federale. Una vittoria triste, che spegne in parte l'euforia per un successo fondamentale in ottica scudetto. Il futuro della Juventus sarà positivo, ma l'addio di Marotta sarà una perdita elevata. Un uomo esperto e un professionista serio che ha contribuito alla rinascita bianconera dopo anni difficili, rilanciandola tra le big europee.  
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