Dopo la Juve e la Lazio,, anche l'Atalanta ha dovuto fare i conti con un arbitraggio a dir poco imbarazzante, nel match disputatosi ieri sera contro il Real Madrid e valido per gli ottavi di Champions League. Sul caso è intervenuto il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni, il quale, nel suo editoriale, ha criticato la direzione di gara degli arbitri designati nelle  sfide delle italiane in Europa.

"UEFA, siamo capaci di uscire da soli" si legge nel titolo. "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Primo indizio, il rigore non concesso alla Juve a Oporto. Il secondo, quello non assegnato alla Lazio sullo 0-1 (fallo di Boateng su Milinkovic-Savic). Ieri la prova: l’assurda espulsione di Freuler dopo meno di venti minuti. Avversari il Porto, il Bayern e un Real dimezzato dagli infortuni e storicamente aiutato (alla catalana, Asì gana el Madrid!), esponenti della nobiltà europea. Desidero ricordare all’Uefa - prosegue Zazzaroni - e al suo designatore (in tribuna a Bergamo) Roberto Rosetti - italiano: dagli amici mi guardi Iddio - che dall’Europa siamo in grado di uscire da soli, non è necessario che ci venga continuamente indicata la porta. Abbiamo già i nostri guai, i nostri difetti, le nostre incoerenze, evidenziate dall’atteggiamento che teniamo in campo: le squadre italiane giocando lavorano, con le tensioni, il peso e gli effetti che ne derivano, le altre si divertono".
 
Ma non finisce qui, Zazzaroni rincara la dose analizzando i recenti risultati europei: "Siamo un insieme di paradossi: la prima in serie A, l’Inter, è fuori tanto dalla Champions quanto dall’Euroleague. La seconda, il Milan, ha appena pareggiato 2 a 2 a Belgrado, in Europadue, con una Stella Rossa che non è neppure lontana parente di quella che trent’anni fa vinse la coppacampioni. La terza, la Juve dei nove scudetti consecutivi, - continua - ha perso in Portogallo costringendosi alla rimonta e non più tardi di sei mesi fa è uscita agli ottavi con il Lione di Garcia. Quarta è la Roma, che ha brutti ricordi della prima settimana d’agosto con il Siviglia. Un punto sotto c’è l’Atalanta, il nostro orgoglio, che soltanto nei secondi conclusivi della partita di ritorno con il miliardiario Psg si vide strappare dal libro delle imprese la pagina più esaltante. Della Lazio abbiamo registrato con angoscia la caduta. E il Napoli, al momento settimo, non ha avuto un posto in Champions e stasera rischia di salutare l’Europa per colpa o merito della nona di Spagna", conclude.

 

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