La Juve vince una gara molto difficile e vola in classifica. 34 punti dopo 12 giornate rappresentano un nuovo record in Serie A.La Juve risponde presente. Dopo il brutto ko contro il Manchester United i bianconeri continuano nella loro marcia vincente in campionato. Una vittoria dal grosso peso specifico perché arrivato contro un Milan che ha provato a tener testa fino alla fineAllegri un po' a sorpresa schiera Benatia al posto di Bonucci, mentre a centrocampo per la quinta gara consecutiva giocano Bentancur, Pjanic e Matuidi. Davanti Dybala a supporto di Mandzukic e Ronaldo. Gattuso per la terza volta negli ultimi quattro match, opta per il 4-4-2  ma a differenza delle gare precedenti, sceglie Castillejo e non Cutrone. Calhanoglu recupera dal fastidio rimediato in Europa League e per la prima volta viene schierato come esterno sinistro di centrocampo. In difesa, complice anche l'infortunio di Musacchio, gioca Zapata, con Abate titolare al posto di Calabria. L'impatto alla gara è subito positivo. Il 4-3-1-2 messo in campo dal tecnico livornese, funziona e anche bene. Sin da subito il palleggio e le sovrapposizioni dei terzini funzionano a meraviglia. Il gol del vantaggio nasce infatti da un'azione sulla fascia sinistra di Alex Sandro; il brasiliano confeziona una palla tagliata in area piccola per Mandzukic che di testa batte Donnarumma. Il Milan fatica a riprendersi perché la manovra bianconera non consente ai rossoneri di imbastire azioni pericolose. Abate e Rodriguez pensano più a difendere che ad attaccare e questo obbliga Gattuso a passare al 4-3-3 con Calhanoglu mezz'ala sinistra, per cercare di dare manforte al centrocampo rossonero che fino a quel momento aveva sofferto le sortite dei loro dirimpettai. Il ritorno alle origini porta benefici agli uomini di Gattuso che riescono ad alzare i ritmi aumentando il raggio d'azioni nella metà campo avversaria.Nel finale di primo tempo, il VAR interviene concedendo un rigore ai rossoneri per fallo di mano di Benatia. Dal dischetto si presenta Higuain; l'argentino, voglioso di vendicarsi contro la sua ex squadra, si prende la responsabilità di calciare il penalty ma Szcesny gli nega la gioia deviando sul palo. Nella ripresa Gattuso ritorna al 4-4-2 inserendo Cutrone al posto di uno spento Castillejo. I ritmi però si abbassano e questo favorisce i campioni d'Italia che riescono a gestire il fraseggio in maniera ordinata. Matuidi è in serata di grazia; il francese, dopo un periodo di appannamento, è stato autore di una gara molto convincente soprattutto in fase di non possesso. La gara si mantiene sul filo dell'equilibrio fino a quando Ronaldo mette fine alle ostilità con il gol del raddoppio. L'ottavo sigillo del portoghese in campionato chiude il match spezzando i sogni di rimonta rossoneri. Poco dopo Higuain conclude una serata da incubo facendosi espellere per proteste e termina come peggio non poteva la sfida contro i suoi ex compagni. La Juve si gode il successo alla Scala del calcio e i tre punti conquistati valgono tantissimo perché arrivati in un campo difficilissimo e dopo la vittoria del Napoli. Una risposta più che positiva poiché la squadra ha fatto subito tesoro degli errori commessi in queste ultime gare. Szcesny grazie anche alla prodezza sul rigore, riesce a mantenere la porta inviolata dopo tre partite (tra l'altro è stato l'unico in questo turno di campionato a non subire gol). Ora ci sarà la sosta per le Nazionali. Al ritorno dalla pausa non ci si fermerà più fino fine dicembre: 7 gare di campionato che chiuderanno il girone d'andata e le due di Champions contro Valencia e Young Boys per staccare il pass per gli ottavi. Doveva essere la partita perfetta e cosi è stata. Il Napoli di quest'anno sembra essere una squadra più matura e più convinta dei propri mezzi ma questa Juve sembra non fermarsi mai.
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