Rosario Abisso (ph. zimbio)

LECCE-LAZIO (2-1): Arbitro Maresca di Napoli (Costanzo - Vivenzi), IV° Illuzzi, VAR: Abisso, AVAR: Fiorito.

Allo stadio Via del Mare di Lecce, si spegne quasi definitivamente l’illusorio sogno dei biancocelesti di puntare allo Scudetto. Il Lecce invece spera nella salvezza con questa vittoria insperata ma alla fine meritata.

Gabriel strepitoso in alcune occasioni consegna alla Lazio il terzo Ko nelle ultime 5 partite.

2’: salentini già in vantaggio con una conclusione micidiale di Mancosu che trafigge dalla distanza Strakosha, Abisso al VAR richiama Maresca e il napoletano dopo l’on field review è costretto a non convalidare la segnatura. Il capitano leccese prima della conclusione aveva controllato con il braccio destro il pallone. D’accordo per l’annullamento.

5’: Lazio in vantaggio con Caicedo grazie ad uno svarione difensivo.

Lecce sugli scudi dal pareggio di Babacar al 30’ e nei minuti di recupero del primo tempo ha la possibilità di trovarsi già in vantaggio grazie ad un calcio di rigore (o rigorino). Calderoni scende sulla sinistra, entra in area e tenta un cross rasoterra al centro, il centrocampista laziale Patric in scivolata tenta di intercettare la sfera che prima impatta sulla coscia e subito dopo sul gomito sinistro dello spagnolo. Maresca immediatamente assegna il penalty, Abisso lo richiama ancora una volta e dopo la revisione dello stesso direttore di gara, quest’ultimo conferma la prima decisione. Per quanto mi riguarda erroneamente per una regola senza senso! Avremo sempre discussioni su questi episodi, causa l’esasperazione di un regolamento che prima era molto più semplice.

Nel calcio vige una regola: “quando il fallo non c’è, spesso il rigore si sbaglia” e si è verificato anche ieri. Mancosu spara alto sopra la traversa.

47’: Lucioni porta in vantaggio i giallorossi sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla sinistra della porta biancoceleste con un colpo di testa che beffa l’estremo difensore.

Nei minuti di recupero oltre il 90’ Patric simula l’uruguaiano Suarez che in occasione della partita Italia-Uruguay del mondiale Brasile 2014 morse Chiellini in un orecchio. Lo spagnolo in questa circostanza morde Donati al braccio sinistro. Episodio che non sfugge ad Abisso che comunica al direttore di gara la condotta estremamente violenta. Espulsione sacrosanta.

Maresca non male ma in questa stagione ho visto direzioni migliori del campano, comunque va bene così. Sul VAR Abisso ha tentato di complicare la vita al direttore di gara.

Piero Giacomelli in camera Var in Milan-Juventus (ph. Lega Serie A)

MILAN-JUVENTUS (4-2): Arbitro Guida di Torre Annunziata (Carbone - Longo), IV° La Penna, VAR: Giacomelli, AVAR: Meli.

Doveva essere la definitiva chiusura del campionato ed invece la Signora non riesce a dare il colpo di grazia, addirittura dallo 0 a 2 si fa rimontare e superare da un diavolo mai domo.

Alla fine del primo tempo viene annullata una rete ad Ibrahimovic per off ide dello stesso svedese su lancio di Paquetà, Longo (assistente nr. 2) segnala correttamente.

Al 49’ capolavoro di Adrien Rabiot: il centrocampista francese firma il suo primo gol con la maglia bianconera con una perla. Parte dalla trequarti milanista palla al piede viene affrontato da diversi rossoneri, è inarrestabile e dal limite dell’area trafigge Donnaruma con un tiro di sinistro diretto all’incrocio dei pali. Forse una delle reti più belle viste in questa stagione.

Al 53’ Ronaldo approfitta di uno svarione di Romagnoli e Kjaer e insacca alle spalle dell’incolpevole Donnarumma per lo 0 a 2.

Partita chiusa? Assolutamente no!!

59’: Teo Hernandez da dentro l’area bianconera mette un pallone alto al centro, Rebic colpisce di testa e il pallone dopo una deviazione di un difensore termina in calcio d’angolo. Guida vede tutt’altro (difficile dalla sua posizione), ammonisce l’incredulo croato rossonero per un fallo di mano e quindi calcio di punizione per la Juventus. Giacomelli, oggi ottimamente al VAR, richiama al silent check l’arbitro Guida che dopo qualche minuto decide di rivedere lui stesso l’episodio.

Le immagini parlano chiare: Rebic colpisce di petto e Bonucci allunga leggermente il braccio destro per intercettare la pericolosa conclusione. Rigore che ci sta tutto ed è quello che decide Guida dopo l’on field review ammonendo il capitano bianconero. Lo svedese realizza il penalty che da l’inizio dell’insperata rimonta e il sorpasso in poco più di 5’ con le altre reti di Kessie e Leao. Chiude sul 4 a 2 Rebic.

Vorrei ritornare un attimo sull’ammonizione di Rebic in occasione del rigore poi assegnato ai rossoneri. Il croato viene sanzionato da Guida per il fallo di mano che dopo la revisione doveva essere revocato, ma a causa delle eccessive proteste dell’attaccante, a torto o ragione, l’ammonizione rimane e meno male che non si è andato oltre. Si poteva rischiare anche il rosso se le proteste di Rebic avessero scaturito offese.

Guida visto in questa gara non mi è dispiaciuto, mentre Giacomelli, oltre a dirigere bene dalla ripresa del torneo, anche al VAR si fa valere.

Serie A, 38^ giornata: la presentazione dei match di campionato
Psg, caos amichevoli a porte semiaperte in vista. E le avversarie non hanno ancora l'ok del Governo

💬 Commenti