La Juve vince anche contro la Roma e trova il 20° successo stagionale. Terzo 1-0 consecutivo e ancora una volta Mandzukic si conferma letale con le big.Un rullo compressore. Questa Juventus sembra non conoscere soste e anche contro la Roma sono arrivati tre punti. Lo Stadium si conferma un fortino inespugnabile per la Roma che alla sua nona apparizione in questo stadio, cade ancora una volta. Il Natale in casa bianconera non potrà che essere molto felice. L'ennesimo record è stato polverizzato; mai nessuna squadra nei maggiori top campionati in Europa, era riuscita a conquistare 49 punti dopo 17 giornate. In questi primi mesi di stagione i titoli e le prime pagine sono quasi sempre state per Cristiano Ronaldo, ma il vero uomo in più per Allegri si chiama Mario Mandzukic. Il gigante buono e silenzioso che segna solo gol pesanti, tanto da guadagnarsi il titolo più che meritato di ammazza-grandi; il croato infatti si è ripetuto dopo essere andato a segno contro Lazio, Napoli, Milan e Inter. Il gol con il quale fa secco un super Olsen è molto simile a quello che ha steso l'Inter 15 giorni fa, con il povero Santon a fare la stessa fine di Asamoah, ma sull'altro palo. Tra l'altro l'ex Bayern è andato a segno per la quinta gara consecutiva in casa e il bottino di 8 reti, rappresenta un record personale per il numero 17. Il 4-3-1-2 di Allegri si è dimostrato ancora una volta molto compatto ed efficace. Rispetto al derby vinto contro il Torino, il tecnico toscano ha cambiato soltanto due elementi; Szczesny tra i pali al posto di Perin e Bentancur che si riprende il posto da titolare dopo aver scontato la squalifica. Dunque nessun cambiamento tattico per una squadra che sembra aver trovato un equilibrio maggiore con questo sistema di gioco. Chi apparentemente sembra soffrire questa soluzione è Dybala. L'argentino, sempre molto elogiato da Allegri, è spesso chiamato a impostare la manovra e la sua posizione da trequartista non gli consente di rendersi pericoloso in zona offensiva.Di Francesco può comunque essere soddisfatto in parte della prestazione dei suoi. Se nel primo tempo i giallorossi hanno sofferto le sortite bianconere, nella ripresa il 4-2-3-1 messo in campo dall'ex tecnico del Sassuolo è risultato propositivo. L'inserimento di Kluivert ha portato freschezza e qualità. Vere e proprie occasioni non sono arrivate, ma il palleggio è risultato più scorrevole e questo ha indotto i Campioni d'Italia ad abbassare il baricentro. Nel secondo tempo il maggior possesso palla (59%) e i 226 passaggi completati, contro i 124, non sono bastati per fermare la Juventus, ma deve essere uno spunto su cui lavorare in ottica futura. Se proprio si vuole trovare un difetto alla corazzata juventina è il centrocampo. La mediana è il reparto evidentemente più in sofferenza, anche per colpa dei tanti infortuni: Emre Can è stato fuori 40 giorni, Khedira è tornato in panchina dopo una lunga assenza e gli altri ultimamente sono stati costretti a fare gli straordinari. Pjanic, che è il più spremuto, non ha regalato spunti illuminanti, Bentancur, rientrato dopo la squalifica scontata nel derby, ha fatto il suo ma senza esaltare, Matuidi ha corso tanto ma ha pure sprecato qualche pallone appetibile. Tutti e tre avrebbero bisogno di tirare il fiato. Le belle notizie però arrivano dal pacchetto arretrato. Da 6 gare la porta è rimasta inviolata e se a questo si aggiunge il dato che almeno un gol arriva sempre, ecco servita la dimostrazione di forza di una squadra che sembra essere fuori portata per tutti.
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