Nel secondo anticipo della quinta giornata di campionato, la Juventus vince in rimonta in casa del Brescia grazie alla rete di Pjanic Un'altra rimonta per riprendersi la vetta, in attesa dell'Inter a cui viene mandato un messaggio decisamente chiaro: la Juventus non ha la minima intenzione di cedere lo scettro e risponde con carattere trovando tre punti molto pesanti. A Brescia, in mezzo all'entusiasmo generale anche per l'esordio di Balotelli, la compagine di Sarri va subito sotto, ma è brava a reagire mantenendo la calma e la lucidità. La concentrazione e l'organizzazione. Elementi imprescindibili che consegnano a Sarri altri tre punti in rimonta, tre giorni dopo il successo contro il Verona. La Juve nella serata del Rigamonti, ha fotocopiato nelle modalità e nel risultato la gara contro l'Hellas, ma quanto visto in campo è stato completamente diverso. E’ tosta, progressivamente più bella e sempre vincente la Juventus. Perché al netto delle analisi tattiche e delle vivisezioni tecniche, la squadra bianconera conserva una mentalità e un ardore agonistico che consente di incamerare punti sempre e a prescindere dal sistema di gioco e dall’avversario. In questo caso un Brescia sontuoso per brillantezza atletica e disposizione in campo, impreziosito da un Tonali la cui qualità si sta abbinando una crescente maturità: è un 2000, un bene nazionale come dimostra l’attenta presenza del ct Roberto Mancini in tribuna. La Juventus vince in rimonta, ma domina la partita e mostra un gioco che continua a convincere in fase offensiva e va sistemato in quella di non possesso. Nei frangenti difensivi mancano ancora sincronismi e sicurezza, ma il mestiere di Bonucci, la forza di De Ligt e la capacità di aiutarsi limitano molto i danni. Piace la soluzione di Ramsey sulla trequarti che rende più facile lo sviluppo sarriano della manovra e piace, più in generale, l’atteggiamento mentale della Juventus che mantiene sempre la calma e la voglia di tenere il pallone per attaccare.Mentalmente i bianconeri sono già sintonizzati con il loro allenatore, le gambe e le abitudini sono un passo indietro, ma la linea di crescita partita dal primo tempo di Parma, i primi sessanta contro il Napoli e la ripresa di Madrid, si allunga di un altro piccolo incoraggiante tratto. Il Brescia è una bella squadra, farà bene, quella contro la Juventus non è una prestazione episodica e con un Balotelli in più non potrà che migliorare. La Juve comincia a dar segni di sarrismo, vince una partita difficile dimostrando solidità mentale, rimediando ad una partenza con l’handicap per lo svantaggio subito in apertura su una svista di Szczesny. L'autorete di Chancellor e il gol decisivo firmato da Pjanic sono la logica conseguenza di una partita che ha evidenziato la forza di una Juve capace di vincere in rimonta anche senza la spinta di Cristiano Ronaldo, rimasto a curarsi a Torino. Il 4-3-1-2 ha lasciato buone sensazioni, sia dal punto di vista del palleggio che del fraseggio. La fase difensiva deve essere perfezionata. Con il nuovo modulo il reparto arretrato ha faticato e non poco, ma nel complesso si sono visti comunque miglioramenti, per lo meno dalle palle inattive. Per Sarri dunque sono arrivate risposte positive da alcuni giocatori. Da Dybala, che ha giocato a tutto campo con estrema classe, a Pjanic che ha preso in mano la squadra mentre si conferma Ramsey che non ha i novanta minuti ma che sembra essersi inserito a pieno negli schemi del tecnico toscano. Contro il Brescia è arrivata una vittoria dall'importante peso specifico. Tra dieci giorni ci sarà lo scontro diretto contro l'Inter di Conte. Una gara che potrà dare delucidazioni fondamentali per la storia di questo campionato.
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