A causa del Coronovirus, salta il via del GP di Melbourne in Australia e l’inizio della stagione di F1. L’analisi della pre season e i futuri scenari

-di Claudio Fargione-

"Money is the king, il Re denaro, non posso aggiungere molto, ma non posso evitare di dire la mia opinione. Posso solo esortare a prendere tutte le precauzioni possibili, cosa che non ho visto fare oggi mentre camminavo per venire in pista. Ho visto tutto procedere come al solito, come se fosse una giornata normale, spero solo che alla fine del weekend non ci siano brutte notizie” . Mai un campione del mondo di Formula 1 si era espresso con parole tanto dure, ma si sa, Lewis Hamilton ormai è un personaggio che trascende la sua stessa disciplina e che può permettersi affermazioni impensabili per tutti gli altri. Invece la brutta notizie è arrivata nella notte australiana, pomeriggio alla nostra longitudine. Il Gran Premio d’Australia è stato annullato a poche ore dalle prime prove libere con una decisione senza precedenti nella storia di una massima formula che aveva visto gare depennate solo per cause economiche o politiche, ma mai per un allarme epidemia. Il mondiale che dovrebbe festeggiare i primi settant’anni della massima formula già prima di avviarsi era già parso “malato” da sospetti ed accuse prima ancora che da un virus estremamente contagioso. Durante la doppia sessione di test pre-stagione in quel di Barcellona è esplosa la “Bomba DAS”, ovvero la trovata tecnica che può rendere ancora più micidiale la già plurititolata e mai sazia Mercedes. L’ingegnoso sistema comandato dal pilota che tramite lo spostamento del volante varia l’angolo dei bracci di sterzo modificando alla bisogna la convergenza delle ruote anteriori ha letteralmente messo sul piede di guerra le altre squadre. Tuttavia i sospetti di illegalità della soluzione sono stati fugati dalla stessa FIA, che lo ha reso legale per l’anno in corso bandendolo però per il regolamento dell’anno venturo. “DAS” o non “DAS” resta il fatto che le argentee monoposto di Hamilton e Bottas hanno girato da subito tanto e bene dando subito una bella mazzata al morale degli altri, in primis quello di casa Ferrari.Il responsabile tecnico – team principal (e forse anche responsabile di comunicazione?) Mattia Binotto ha sconcertato con dichiarazioni quasi arrendevoli su una presunta incapacità della casa di Maranello di lottare per la vittoria in avvio di mondiale. Una sincerità sconcertante nella sua lodevole onestà in un ambiente dove pretattica e frasi vuote la fanno da padrone. Sarà davvero così? I tifosi ferraristi (ma anche Vettel e Leclerc…) sperano di avere sentito male. Meno trasparente invece è stata ancora una volta la FIA nei suoi comunicati al termine delle investigazioni sulla “power-unit” Ferrari iniziate già lo scorso anno in cui si affermava la legalità delle soluzioni aggiungendo però in cambio di avere ricevuto la piena collaborazione da parte della casa di Maranello negli approfondimenti tecnici. Premesso che è legalmente consentito appare tuttavia davvero strano rendere pubblico un accordo senza specificarne termini e motivazioni, tanto da provocare una levata di scudi di ben sette squadre (le non motorizzate Ferrari) che hanno stigmatizzato questo fumoso accordo senza però agire nelle sedi opportune. Tra dubbi e veleni è arrivata anche la “cornata” della Red Bull. La squadra della bevanda energetica austriaca sembra essere, Mercedes a parte, la più in palla di tutti. Al netto dell’ancora non del tutto espresso Albon (da cui ci si aspetta una conferma) Verstappen è ormai una certezza e la frenata con cui ha chiuso i test per non stampare la migliore prestazione all’ultimissimo giro è sembrata quasi un’intimidazione agli avversari… Detto dei primi della classe anche il mondiale “degli altri” sembra già partito con accuse e veleni. In una lotta col coltello tra i denti per conquistare la piazza alle spalle delle tre squadre di vertice, la McLaren sembra confermare la tendenza a risalire verso le posizioni di testa guidata dal duo Sainz-Norris sempre capace di massimizzare i risultati e da una dirigenza finalmente all’altezza.Tuttavia a tenere banco nei test è stata la Racing Point, non tanto per le prestazioni, quanto per le sue “forme generose”. O meglio generosamente “ispirate” a quelle della Mercedes W10 dominatrice dello scorso mondiale, così tanto da apparirne quasi un clone non solo per quanto riguarda PU e retrotreno. Certo non basta copiare un missile per ottenerne uno dalle medesime prestazioni, ma le vetture di Perez e Stroll sono finite subito nel mirino delle avversarie dirette McLaren e Renault. Proprio quest’ultima sembra essere ancora un oggetto misterioso e non solo per la livrea totalmente nera mostrata in Catalogna. Le prestazioni non hanno impressionato, ma i sorrisi di Ricciardo e del rientrante Ocon sembrano di buon auspicio per la casa della losanga. Dal nero andiamo al bianco, il colore che caratterizza la novità AlphaTauri. La squadra basata a Faenza vuole riprendere il discorso interrotto con la fine del campionato scorso dalla sua progenitrice Toro Rosso (ricordiamo lo splendido secondo posto di Gasly in Brasile) ma nonostante l’ottimo tempo stampato da Kvyat nei test il reale valore della AT01 lo si vedrà solo in gara. Meno convincenti sono sembrate le squadre “clienti” della Ferrari ovvero Alfa Romeo ed Haas. La prima ha svettato in una giornata con alla guida il terzo pilota Kubica, ma la prestazione è sembrata un caso isolato. La squadra americana invece non ha mai brillato e voci di corridoio parlano già di una revisione dei programmi (soprattutto economici) prevista per aprile. Staremo a vedere… Infine trattiamo a parte il discorso Williams. La squadra di Sir Frank è uscita dal campionato più buio degli ultimi 40 anni della sua storia portando in pista una vettura che ha offerto un salto prestazionale enorme e impressionato per le forme aerodinamiche estreme. Sarà sufficiente per risalire la china con il talento di Russell e l’esordiente Latifi (il canadese stretto parente del “patron” del Bologna Joey Saputo)? La risposta a quesiti e veleni come sempre arriverà solo dalla pista, anche se ad oggi non sappiamo ancora quale tra quelle di un mondiale che potrebbe aprirsi solo il 3 maggio a Zandvoort. Virus e veleni permettendo….
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