Intervenuto questo lunedì mattina come ospite della trasmissione radiofonica Radio Anch'io Sport a Rai Radio 1, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha risposto alle domande sulla possibilità di giocare il mondiale ogni due anni, spiegando il pensiero della FIFA e i vantaggi che questa scelta comporterebbe su tutto il sistema calcistico: "Innanzitutto, tengo a precisare che il Mondiale ogni due anni non è una proposta mia. L'88% del congresso, tra cui la maggioranza dei paesi europei, ha votato a favore di fare uno studio sulla fattibilità del mondiale ogni due anni. Abbiamo fatto uno studio molto serio, che fa vedere che dal punto di vista sportivo il mondiale ogni due anni funzionerebbe: ci sarebbero meno partite di nazionali, ma più partite con maggiore impatto a livello emotivo, e anche gli Europei potrebbero avere cadenza biennale. L'Italia partecipa molto spesso al mondiale, e l'impatto che questa competizione ha per un paese è importantissimo da un punto di vista sportivo. Molti paesi del mondo però non hanno questa fortuna, perché solo 32 partecipano. Quando fu deciso, cent'anni fa, che il mondiale si sarebbe dovuto giocare ogni quattro anni, c'erano solo quaranta paesi che giocavano a calcio nel mondo, in Europa e Sudamerica. Oggi ce ne sono più di duecento: bisogna tenere di conto di questa situazione. L'impatto economico, poi, sarebbe positivo per tutti: sia per quelli che hanno di più che per quelli che hanno di meno".

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"Mondiale ogni due anni tutela campionati e giocatori"

"Questo progetto è a protezione dei campionati nazionali perché ci sarebbero meno soste, e anche a protezione dei calciatori, perché per loro ci sarebbe una pausa a luglio di almeno tre settimane per poter recuperare dopo il mondiale. Cosa che ora non c'è. Per fare il numero di partite che la Lega calcio italiana organizza in un anno, la FIFA ci mette trent'anni. Non credo che un Mondiale e un Europeo ogni due anni possa cambiare qualcosa. L'importante è trovare la quadra tra far viaggiare meno i giocatori, tutelare la loro salute e far crescere il calcio mondiale". 

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