In una lunga intervista rilasciata a Il Giornale, il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato a tutto tondo della sua nuova avventura in rossonero. Dalla rinascita in pieno lockdown fino all'ingombrante ombra di Rangnick, senza però trascurare la lotta Scudetto. Queste le sue parole:

“A gennaio 2020 avevo già percepito il cambiamento, coinciso con l'arrivo di Ibra e Kjaer. Durante il lockdown può sembrare curioso, abbiamo avuto tutto il tempo per entrare in sintonia da remoto. Quando siamo tornati a Milanello, pur dividendo i gruppi in 4, la sensazione che abbiamo ricavato è che ci conoscevamo meglio. Rangnick? Ho sempre creduto alle parole pronunciate da Gazidis prima della sfida contro il Genoa. Per cui non mi sono mai sentito fuori dal progetto, nemmeno quando leggevo i titoloni sul tedesco. Adesso ho un rapporto simbiotico con la società, abbiamo tutti le stesse ambizioni. Non mi sento diverso rispetto a 5 anni fa".

E sulla lotta Scudetto, il tecnico rossonero si è espresso così:

“Siamo cresciuti e abbiamo ancora ampi margini di miglioramento ma il panorama delle pretendenti non è cambiato. Le candidate saranno 5 o 6, la Juve tornerà sotto e l'Atalanta è abituata a partenze lente. Per noi sarà fondamentale dimostrare continuità nei risultati. Per vincere non bastano 18 mesi di eccellenti prestazioni”.

 

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