L'esultanza di Zlatan Ibrahimovic dopo il gol realizzato contro il Bologna (Profilo social AC Milan)

Donnarumma 7: impegnato, nel primo tempo, solo al 22' su una conclusione dalla distanza di Dominguez, dimostra di essere presente in partita leggendo in anticipo la traiettoria e bloccando la sfera con facilità. Al 78' mostra a Skov Olsen di essere il numero uno della Nazionale italiana con una grande parata bassa sulla conclusione ravvicinata e angolata dello svedese. Un paio di interventi nel finale del match onorano al meglio la sua prestazione.

Calabria 6,5: parte col freno a mano per poi ingranare le marce col passare dei minuti. Abile in fase di copertura e autore di un paio di ripartenze pericolose nella ripresa.

Kjaer 6,5: più bravo a impostare che a difendere data la poca sostanza degli avversari in attacco.
Dal 71' Duarte 5,5: non perfetto nel leggere i movimenti degli avversari; probabilmente non è un caso che i veri pericoli il Bologna li partorisca da quando come secondo centrale della difesa meneghina c'è il brasiliano.

Gabbia 6,5: puntuale, preciso e attento nelle poche azioni pericolose del Bologna. Al 25' può anche firmare il gol dell'1-0, ma i piedi non sono ovviamente quelli di un attaccante.

Hernandez 7,5: il solito mangiaerba (e avversari) sulla fascia sinistra. Sembra avere il terzo occhio, al 35', sull'azione del vantaggio rossonero quando, a testa bassa, vede Ibrahimovic e lo serve, da fermo, sulla testa con un cross al bacio. Sfiora il 3-0 al 76' con un sinistro potente al volo dalla tre quarti deviato in corner da Skorupski.

Kessié 7: onnipresente su tutti i palloni vaganti nel cerchio di centrocampo e in difesa. Quando avanza si fa apprezzare più fisicamente che tecnicamente. Dal 77' Tonali sv

Bennacer 7: metronomo del centrocampo a due. Assieme al compagno di reparto fa da filtro davanti alla difesa e fa girare a vuoto gli avversari disegnando le azioni rossonere da una parte all'altra del campo. Lesto nel conquistarsi il rigore che porta al raddoppio dei suoi al 50'.

Castillejo 6: il peggiore in campo del team di Pioli nei primi 45'. Non entra mai da protagonista nelle azioni offensive dei suoi e sbaglia qualche passaggio di troppo in fase di costruzione. Non al meglio, nel quarto d'ora finale del primo tempo, dopo un brutto fallo subito, da dietro, ad opera di Dijks.
Dal 46' Saelemaekers 7: entra alla grande nella ripresa seminando il panico tra gli avversari tagliati fuori di suola, in velocità e con finte di corpo rapide e ingannevoli.

Calhanoglu 6,5: in ombra nella fase centrale del primo tempo, si fa vedere al 44' con un bel movimento sulla destra finalizzato alla conclusione troppo alta per impensierire Skorupski. Dal 71' Diaz 6: fa vedere buona tecnica, seppur contro un Bologna già sotto di due gol.

Rebic 6.5: corre tanto, fa sentire il fisico agli avversari ma non incide come vorrebbe in attacco.

Ibrahimovic 8: il vero Diavolo in campo, come sempre, è lui. Entrambi i gol del Milan portano la sua firma, il primo di testa sul cross pennellato alla perfezione da Hernandez; il secondo, su rigore, è un missile sotto l'incrocio imparabile per il portiere rivale. L'età non è uno scoglio, anzi sembra essere un vento a favore. Non è un caso che i primi gol rossoneri in Europa League e in campionato siano stati realizzati dallo svedese.

Pioli 7: si affida agli undici fidati in un match sulla carta insidioso. Coraggioso nel dare spazio ai nuovi arrivati nella ripresa seppur a partita virtualmente già finita.

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