Al Mapei Stadium esaurito in ogni ordine di posto, serve l'impresa, la partita perfetta, insomma serve un grandissimo Sassuolo per battere nel posticipo delle ore 18 la capolista Juventus. Contro i bianconeri, De Zerbi deve fare a meno dello squalificato Duncan a centrocampo, al suo posto Bourabia. Per il resto formazione confermata, 4-3-3 con Magnani-Peluso in difesa e tridente composto da Berardi-Babacar-Djuricic. Primo tempo tutto di marca neroverde, i padroni di casa partono forte e sfiorano il gol dopo pochi minuti. Errore in disimpegno di Rugani, ne approfitta Djuricic che tutto solo s'invola verso la porta avversaria ma viene atterrato da Szczesny, per l'arbitro Mazzoleni è tutto regolare. Al 15' è Locatelli a provarci con una conclusione dalla distanza ma il portiere bianconero è attento nella circostanza e devia in calcio d'angolo. I bianconeri soffrono e non poco il palleggio dei padroni di casa e nei primi venti minuti faticano a superare la metà campo. Alla prima vera sortita offensiva della gara però passano in vantaggio; al 22' Ronaldo calcia dal limite dell'area, Consigli respinge, la palla carambola sui piedi di Khedira che a porta vuota non sbaglia. I neroverdi accusano il colpo ma provano a reagire, è Berardi a provarci con una gran conclusione al volo, la palla termina alto sopra la traversa. A ridosso del duplice fischio il centrocampista tedesco sfiora addirittura la doppietta personale, il suo colpo di testa però non inquadra lo specchio della porta. Nella ripresa è la Juventus a fare la partita e dopo solo due giri di lancette sfiora il raddoppio con Rugani che di testa lambisce il palo alla sinistra di Consigli. Al 55' i padroni di casa hanno una ghiotta occasione per riequilibrare il match, uscita spericolata di Szczesny a centrocampo, che liscia clamorosamente il pallone regalandolo a Berardi, che a porta vuota calcia a lato. Gol mangiato gol subito, a mettere la parola fine all'incontro è il solito Cristiano Ronaldo, bravo ad anticipare di testa Consigli sugli sviluppi di un calcio d'angolo, realizzando così il suo ventesimo gol stagionale. Il raddoppio spezza le gambe ai padroni di casa, che non hanno più la forza per reagire, a quattro minuti dal termine arriva anche il terzo gol, a realizzarlo è il neo entrato Emre Can, che di sinistro lascia partire un diagonale sul quale nulla può Consigli. Termina 0-3, per i bianconeri una vittoria preziosa nella città del Tricolore, magari presagio di quello che sarà da qui alla fine del campionato. Un passivo invece fin troppo pesante per i neroverdi, che per buona parte del primo tempo hanno giocato alla pari dei campioni d'Italia.

Sette giorni dopo il Bologna, c'è un'altra squadra emiliana ad ostacolare il cammino dell'Inter verso la Champions League. E' il Parma di D'Aversa, pronto a ritrovare una vittoria casalinga che manca dal lontano 25 novembre. Contro i nerazzurri, il tecnico gialloblu schiera il 4-3-3 con Scozzarella in mezzo al campo e Siligardi al posto di Biabiany a completare il tridente d'attacco con Inglese e Gervinho. Nel primo tempo succede poco o nulla, i ducali applicano un pressing forsennato sul primo possesso nerazzurro e gli ospiti faticano ad imbastire un'azione che possa quantomeno impensierire Sepe. Anzi, sono i padroni di casa a sfiorare il gol, al 21' Gervinho salta Vecino e dal limite dell'area piccola scarica un destro, che termina la sua corsa contro la traversa con Handanovic battuto. Al 43' ci prova anche Inglese, ma la sua girata non trova lo specchio della porta. Nella ripresa, i ducali pagano a caro prezzo il dispendio di energie profuso nel primo tempo e subiscono il forcing dei nerazzurri, alla disperata ricerca del gol del vantaggio. Al 53' D'Ambrosio va a segno di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo ma l'arbitro Irrati annulla con l'aiuto del VAR per un tocco di mano del difensore. I minuti passano e il Parma sembra reggere l'urto della banda Spalletti, a quindici minuti dal termine il tecnico di Certaldo decide di gettare nella mischia anche Lautaro Martinez al posto di un impalpabile Joao Mario. E' la mossa vincente, l'attaccante argentino due minuti dopo rompe l'equilibrio con un destro imparabile che si infila sotto la traversa. Nel finale, i ducali (in debito di ossigeno) spariscono dal campo e i nerazzurri sfiorano il raddoppio per ben due volte; Gagliolo salva sulla linea su Vecino e pochi secondi dopo è il palo a dire di no a Brozovic. Termina 0-1, un risultato giusto vista la netta superiorità degli ospiti nella ripresa. Nulla da fare per i gialloblu, tre sconfitte consecutive e una sola vittoria nelle ultime otto partite casalinghe, il Tardini resta un tabù.

Reduce da tre risultati utili consecutivi, la SPAL cerca punti salvezza contro la squadra più in forma del campionato, l'Atalanta di Gian Piero Gasperini. Senza gli squalificati Felipe e Fares, Semplici si affida al 3-5-2 con Cionek al centro della difesa, Lazzari e Costa esterni, Valoti vince il ballottaggio su Murgia e coppia d'attacco formata dagli ex Petagna-Paloschi. Gli spallini iniziano nel migliore dei modi e dopo soli otto minuti passano in vantaggio, cross dalla sinistra di esterno di Kurtic e colpo di testa vincente dell'ex Petagna. Tre gol in due partite contro i suoi ex compagni per l'attaccante spallino. La reazione atalantina arriva dieci minuti dopo, è il papu Gomez a rendersi pericoloso con una conclusione da distanza ravvicinata, ma Viviano respinge di piede. La SPAL c'è e si vede, pressing a tutto campo con i centrocampisti nerazzurri marcati a uomo e spesso costretti a partire da lontano. Nella ripresa è tutta un'altra Atalanta e dopo 12 minuti arriva il pareggio; lanciato da Castagne sulla corsia sinistra, Zapata brucia in velocità Cionek e serve in mezzo un pallone delizioso per Ilicic, che in scivolata non sbaglia e batte Viviano. Spinta anche dal pubblico di casa, la squadra di Gasperini schiaccia il piede sull'acceleratore e a dieci minuti dal termine completa la rimonta, azione fotocopia del primo gol. Questa volta è Hateboer ad andar via sulla fascia destra, cross basso in area per Zapata, che in scivolata anticipa tutti e realizza il suo sedicesimo gol stagionale, condannando la SPAL ad una sconfitta del tutto immeritata.  

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