Umori opposti, momento ugualmente solenne per le due metà di Milano. L'Inter spera in un altro rimbalzo. E' sul trend europeo che volano le ambizioni del Milan 

- di Enzo Cartaregia -

Gli estremi, prima o poi, si toccano. Non c'entra però il derby in arrivo. E non è nemmeno una questione di classifica a tenere banco tra Inter e Milan, seppure lo scarto continui ad assottigliarsi. Sono le anomale, ma speculari premesse a tenere insieme il 26esimo turno delle meneghine, al punto più basso e più alto delle rispettive marce. La sfida al Benevento si fa quindi un punto di non ritorno ben più che simbolico per gli interisti. Sul campo della Roma si presenta invece un diavolo che (adesso) non ha più nulla da dimostrare.

IL GIOCO DELL’OCA. REBUS INTER – Torna sempre al punto di partenza, nella storia della sua crisi. E che sia o no il caso a volerlo, è il loop dei risultati a schierarsi ora contro la formazione di Luciano Spalletti. Il rischio è di diffidare persino di una vittoria che appare scontata, tra i fantasmi che tormentano la vigilia della gara più desiderabile. Ma l’Inter capovolge ancora la regola ed affronta senza sprint anche il Benevento, (mezza) cenerentola in arrivo a San Siro nell'anticipo. Si fatica a trovare le motivazioni sul match in sé, quando assomiglia ad un banale rewind.

Incombe insomma la paura di illudersi, legittima dopo il successo sul Bologna subito smascherato dai due schiaffi rimediati dal Genoa. Pur con le attenuanti legate a infortunati e caso Brozovic, ricalca in pieno, l’Inter, score delle gestioni di Pioli e De Boer. Un rewind, per l’appunto, con mister Spalletti che esorcizza l’esonero ed il morale tanto basso da eclissare la vicinanza a Lazio e Roma. In Liguria la crisi si è dunque semplicemente acuita ed ora conta recuperare qualche uomo, specie tornare al gol.  La media di reti segnate dai nerazzurri sprofonda adesso a 0.8 sulle ultime dieci gare, gemella di una media punti inchiodata a 0.9, sullo stesso periodo. Lo score è ben più basso di una media salvezza, da cui è parecchio distante anche il Benevento.

Non a caso l’undici di De Zerbi ha incassato 9 dei suoi 10 punti in classifica mentre l’Inter crollava dal capo opposto. E domenica scorsa i campani hanno trascinato i meneghini sull’ultimo posto di un'ipotetica mini-classifica, battendo il Crotone. Ma al Meazza scenderà in campo tutta un’altra formazione rispetto a quella più recente, per allontanare un pronto ritorno in B che sembra storia già scritta. Gli ospiti partiranno col 4-3-3, giocando d’attacco con Guilerme di nuovo al centro dell’attacco. Non sembra invece voler cambiare Spalletti, che ripropone il 4-2-3-1 e conferma la fiducia a Ranocchia dietro, con Miranda in infermeria. Vecino si rivede a centrocampo, come Perisic sulla trequarti. Icardi, convalescente, parte dalla panchina. La crisi non permette all’Inter di negoziare su un successo che è davvero obbligato. Seppur non risolutivo.

MAGIC MOMENT A CONFRONTO. SOGNO MILAN – Mission impossible completata. Ed è anche troppo, l’anticipo a disposizione, per non spingere le ambizioni qualche metro più in là. Non è retorica parlare quindi del futuro del Milan come di un’altra stagione, separata da un passato che stride al solo guardare la marcia milanista. I rossoneri hanno aritmeticamente azzerato il gap col blocco Europa, agganciando un sesto posto che è il minimo sindacale per salvare una stagione apparsa irrecuperabile. Rimessi ora i conti in pari, è il rilancio l’unica opzione possibile. E senza alternative gli uomini di Gattuso lanciano la sfida ad una Roma ugualmente in palla, alla stessa svolta seppur per un obiettivo differente.

All’Olimpico, in gioco, ci sarebbero comunque gli ultimi margini per riaprire la corsa alla Champions. Nonostante quanto possa essere complicato re-incrociare le strade, anche dopo il match, più difficile per i rossoneri sarà allontanare la Sampdoria. Intanto resta saldo il vantaggio morale sui blucerchiati, garantito dall’aggancio ed una vittoria utili a preparare al meglio la trasferta nella capitale. Il magic moment di Bonucci e compagni è ormai una certezza, coi meneghini molto vicini per rendimento al tandem scudetto. Il terzo posto tocca infatti al Milan nella classifica degli ultimi dieci turni, con 20 punti raccolti. Nella realtà alle spalle di Napoli e Juventus ci sono però gli uomini di Di Francesco, appena venuti fuori dall’empasse del trio Champions.

Sono serviti i gol di Under, nelle ultime tre settimane, ad abbattere le pur modeste Benevento, Verona ed Udinese e balzare a quota 50. Nel posticipo, che è quasi un braccio di ferro contro l’altra formazione in gran forma, alla Roma tocca comunque tenere a distanza Lazio ed Inter, in raggio di sorpasso. E per farlo Di Francesco sposterà alcune pedine, garantendosi fiato e nuove soluzioni nel consueto 4-2-3-1. Juan Jesus si sposterà al centro, mentre Strootmann partirà titolare, preferito a De Rossi. Identica la situazione per il Milan, in un 4-3-3 appena ritoccato. Abate si rivede dietro, al posto di Calabria come Kessie di nuovo al posto di Montolivo, in mezzo. Dal punto di svolta, condiviso, soltanto una tra Roma e Milan può seminare i propri competitor. Si gioca al rilancio, per un posto in Europa. Ma da questo incrocio si va soltanto in avanti.

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