Nel giorno dell'addio a Frizzi, le tre squadre bolognesi guardano al prossimo futuro interrogandosi sul futuro degli allenatori e dei roster

- di Alberto Bortolotti -

Non è facile scrivere di futili vicende di campo, spesso passeggere quando non insignificanti, il giorno dell'addio al rossoblu Frizzi. La prime riflessione che comunque viene, e non è una battuta, è di dare ascolto ai segnali che il proprio corpo dà. Lo dico in particolare a coach Boniciolli: non ci sono vicende di campo o extra che valgano quanto la propria salute. Se proprio debbo trovare un tema comune alle tre squadre petroniane è pensare al futuro. Diciamo che in apparenza e da pronostico una va in vacanza subito, e cioè il Bologna, una avrà una prosecuzione limitata, la Virtus, e una ha le stimmate - teoriche - per arrivare fino in fondo ed è la Fortitudo. A cui la Serie B - vabbè, si chiama A2 - sta giustamente stretta. Soldi profusi e ambizioni non sono proporzionati alla cadetteria. Io però voglio fare un salto logico e traguardare il futuro. Si potrebbe fare il gioco di chi resta e chi va via. Posto che ognuna delle tre società vive un dilemma: cambio squadra o tecnico? Anche il più saldo, in apparenza, e cioè Alessandro Ramagli, ha almeno un "vistoso" concorrente, e cioè Sergio Scariolo.La Virtus, in ogni caso, sa su chi potrà contare: con certezza, su Aradori, Baldi Rossi e Pajola. Con buona probabilità su Slaughter e Stefano Gentile. Il resto va ricostruito. Partendo dalla dipartita di Alessandro Gentile, probabile anche se non certa (il cartellino comunque è di Milano), e quindi dal dovere di rimpiazzare 17 punti e un bel po' di rimbalzi a partita. La Fortitudo ha un'altra certezza e cioè il fatto che non ci sarà più il tecnico. Quanto al resto si può certamente contare sui contratti pluriennali e sull'esigenza di avere stranieri più forti. La categoria in cui si limita farà la differenza. Così, a naso, in A2 forse si potrebbero tenere i tre veterani Cinciarini, Mancinelli e Rosselli ma in A la rifondazione dovrebbe essere completa. Per il Bologna tutto dipende dalla permanenza di Donadoni. Chiunque sia il tecnico ha l'attacco, in ogni caso, disegnato: Orsolini, Di Francesco e un centravanti nuovo con Palacio a fare da chioccia. Cambieranno portiere, esterni, un pezzo di centrocampo. Augurandoci di ritrovare un equilibrio e una creatività offensiva che mancano da troppo tempo.
Calciomercato Bologna, due difensori sul taccuino di Sabatini
Italia in visita al tempio di Wembley: contro l'Inghilterra per restare nella Top 20

💬 Commenti