Tutte le insidie di un match facile solo sulla carta. Milan-Parma è uno scontro diretto per il quarto posto. I rossoneri, vincendo, supererebbero la LazioUn avversario inferiore dal punto di vista tecnico, uno stadio di casa pronto a ruggire davanti ad un’eventuale vittoria, un solo punto di distanza dal quarto posto e, pertanto, dall’obiettivo stagionale mai celato da società e allenatore. Sono questi i motivi che obbligano il Milan di Gennaro Gattuso a non poter fallire domani, a San Siro, contro il Parma di Roberto d’Aversa. I rossoneri, dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus capolista e il pareggio incassato solo all’ultimo minuto contro la Lazio una settimana fa, devono tornare alla vittoria a tutti i costi. Un eventuale bottino pieno, infatti, avrebbe il sapore della zona Champions almeno per una durata di quattro ore, in attesa del match delle 18.00 tra Chievo e Lazio. Non solo, perché un trionfo contro il Parma darebbe anche continuità alla duttilità di un team apprezzato maggiormente, sinora, quando può impostare la manovra con la palla tra i piedi piuttosto che quando deve sapersi difendere in condizioni sfavorevoli davanti a in’equipe sulla carta più forte. Contro i biancocelesti, gli uomini di Gattuso hanno mostrato una qualità nuova agli occhi dei più, quella dell’affiatamento di un gruppo sicuramente incerottato e sfortunato da un mese a questa parte, ma altrettanto unito, al proprio interno, tra giocatori e allenatore. Il risultato? Una vittoria insperata e, addirittura, quasi sfiorata, se solo quel pallone velenoso calciato da Correa al minuto 93’ non avesse roteato beffardamente tra quattro gambe rivali sino a finire in rete alle spalle di Gianluigi Donnarumma. Eppure quando esci dall’Olimpico con un trionfo svanito all’ultimo ma, nello stesso tempo, con un punto conquistato specie alla luce dei pronostici avversi per il match suddetto, non puoi che prendere ulteriore consapevolezza nei tuoi mezzi e affrontare un avversario come il Parma con la ferocia agonistica indispensabile per ridurre le lunghezze in graduatoria con i tuoi predecessori. Gli emiliani, tuttavia, non sono assolutamente degli oppositori da sottovalutare: sesti in classifica, a quota 20 punti e reduci da due vittorie e un pari nelle ultime tre gare disputate in campionato, coloro che secondo molti sarebbero risultati come lottatori per una permanenza in A guardano, oggi, la zona retrocessione dall’alto di 8 sonore lunghezze di distacco. Proprio un gradino più in basso del Milan, infatti, in classifica, è ben viva e vegeta la squadra di d’Aversa, rimasta al tappeto, nell’edizione in corso della massima serie calcistica italiana, solo cinque volte, quattro delle quali al cospetto di squadre di livello superiore come Juventus, Napoli, Lazio e Atalanta. Le vittorie contro Sassuolo, Torino, Genoa, Cagliari ed Empoli sono solo un’ulteriore prova della forza dei gialloblu, i quali, inoltre, hanno già sbancato il difficile campo di San Siro lo scorso 15 settembre, battendo di misura niente di meno che l’Inter di Luciano Spalletti, attualmente terza forza del campionato dietro Juventus e Napoli. Vietato abbassare la guardia, pertanto, per il Milan di Gattuso, ancora alle prese con un’infermeria strapiena ma fortunatamente in grado di fare affidamento su Tiémoué Bakayoko dopo il pirotecnico 5-2 rifilato al Dudelange in Europa League. Il francese, infatti, uscito malconcio dalla gara di giovedì, sarà a disposizione del tecnico calabrese e, molto probabilmente, verrà chiamato a fare da diga davanti alla difesa dal primo minuto di gioco. Contro il Parma, il Diavolo cercherà di non subire reti per la prima volta in stagione davanti ai propri tifosi e non dovrà sbagliare approccio come nei primi giri d’orologio del secondo tempo europeo di due giorni fa. Chiudere il match appena possibile, invece, sarebbe il fattore in più di un team spesso capace di passare in vantaggio, ma altrettante volte ripreso dagli avversari per disattenzioni difensive e scarsa incisività offensiva. Domani sarà necessario vincere e farlo, magari, esprimendo un buon calcio, perchè da qui a Natale non si possono più lasciare per strada ulteriori punti contro le più “piccole” e dal momento che la posta in palio, d’ora in avanti, sarà sempre più contesa con chi vorrà essere protagonista  delle magiche notti europee di Champions nella stagione 2018/2019.
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