Bergomi sul MIlan

Dopo la sconfitta rimediata a La Spezia (2-0) e contro l'Inter a San Siro (0-3), Stefano Pioli e il Milan sono stati oggetto di critiche da parte della stampa e addetti ai lavori, che hanno ribadito che i 'rossoneri' non dispongono una rosa ampia e del carattere necessario per lottare per lo scudetto. Non è di questo avviso l'opinionista di Sky ed ex calciatore dell'Inter, Beppe Bergomi che, intervistato da Tuttomercatoweb, ha ribadito il proprio pensiero su Pioli e sul Milan.

Le parole di Bergomi sul Milan

L'opinionista Beppe Bergomi, intervistato da Tuttomercatoweb.com, ha difeso Pioli dalle critiche post-derby: "Stefano lo ammiro, è un'amico. Ha instaurato questo rapporto ma ha lo spogliatoio in mano. Deve lottare con le etichette, toglierle nel calcio non è mai facile: Pioli è quello che nell'ultimo decennio ha portato la Lazio al terzo posto. Per lui è importante tener salda la barra, la gara sbagliata è con lo Spezia".

Lo stesso Beppe Bergomi ha inoltre espresso la propria opinione su Ibrahimovic: "L'ho messo tra i migliori del Milan insieme a Hernandez. I colpi di testa li fa lui e Handanovic fa due grandi parate. Ibra ha bisogno del supporto della squadra, ieri il Milan ha pagato l'impatto. Ha dei giocatori che non stanno benissimo, vedi Calhanoglu. Sei costretto a farlo giocare, deve tornare a quei livelli. Quando i tuoi migliori non sono al massimo, anche i meno validi, subiscono questo calo. Ne risente tutta la squadra, ma è un momento. Nella partita stessa ci sono alti e bassi, il Milan deve saperlo gestire, continuo a pensare che Ibra sia fondamentale".

Bergomi ha affermato che questo incrocio tra Milan e Inter sia stato uno importante per la lotta scudetto: "Anche prima che si giocasse la consideravo una partita Scudetto. Per entrambe. Il Milan non deve guardare indietro ma in avanti, per quel che ha fatto. L'Inter, però, ha vinto con merito. Dà la sensazione di essere matura e consapevole: determinati giocatori sono cresciuti, passando da sconfitte e gare non buone, adesso c'è una squadra unita e con senso di appartenenza forte. Continuo a pensare che Conte sia quello che, in questi due anni, è stato il valore aggiunto".

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