Il Torino ieri ha ben giocato contro il Milan a San Siro, rischiando il colpaccio e portando a casa un punto prezioso. Bene la difesa, bocciato ZazaA volte le prestazioni contano più dei risultati. Walter Mazzarri lo disse dopo poche settimana alla guida del Torino e, nella gara di ieri, il pensiero del tecnico toscano ha trovato la sua sintesi. Una partita che doveva essere uno spareggio anticipato, alla fine, ha accontentato tutti con un punto. Il Milan falcidiato dagli infortuni ha confermato la statistica che lo vede andare praticamente sempre a punti in casa; il Toro ha raccolto praticamente il massimo. Certo, le occasioni di Iago Falque in avvio e di Belotti poco dopo potevano valere il colpaccio esterno, ma è anche vero che quando il Milan ha pigiato sull’acceleratore sono stati dolori. In uno 0-0, al solito, hanno prevalso le difese: praticamente perfetto il terzetto granata, nonostante su Izzo e Nkoulou pesassero due gialli pesanti nell’economia del match. Sugli esterni meglio Aina che Ansaldi, preoccupato più di arretrare su Suso che spingersi in avanti a proporre. L’argentino ha impressionato soprattutto all’inizio, per poi perdersi con il passare dei minuti e limitare la spinta. Il 3-5-2 schierato da Mazzarri, in realtà, in fase propositiva si è spesso trasformato in un 3-4-2-1 con Iago Falque (inesauribile per lunghi tratti) affiancato da Baselli sulla trequarti. Loro due, insieme con Belotti, sono stati bravi e lucidi nel pressing sugli avversari durante l’inizio dell’azione, costringendo spesso Donnarumma a lanciare lungo alla ricerca delle punte. Se Higuain prima e Cutrone poi non sono riusciti ad incidere a sufficienza, sicuramente il merito è stato di una squadra, quella granata, che si è compattata in difesa con 5 uomini in linea e 3 centrocampisti a schermare. Rispetto alle ultime uscite, si è finalmente visto un Torino che ha comandato il gioco per una buona parte del primo tempo: possesso palla lucido e senza fronzoli, passaggi veloci e precisi, sovrapposizioni puntuali. Poi, sulla trequarti, Iago a galleggiare fra le due linee avversarie e a imbeccare i compagni, coperto dalla cintura formata da Rincon e Meité. Il secondo tempo è stato sostanzialmente di marca rossonera, anche perché il Toro è calato vistosamente e i sostituti non sono stati all’altezza dei titolari. Zaza ancora una volta impalpabile, gettato nella mischia per tenere su la squadra e battagliare e non farsi risucchiare dalla difesa avversaria. A posteriori, forse Parigini sarebbe stata una scelta più azzeccata, anche se era chiaro l’intento di Mazzarri di portare a casa almeno un punto senza rischiare la beffa nel finale. Il 4-4-2 atipico di Gattuso ha confermato lo stato di crescita di Bakayoko al centro della mediana e il recupero a 360° di Calhanoglu, in palla soprattutto nel primo tempo e pericoloso negli inserimenti. In una difesa formata praticamente da 3 terzini e un ex laterale, Abate ha tenuto botta con Belotti nonostante la differenza di fisico, mentre Calabria ha spesso costretto Ansaldi sulla difensiva. L’inserimento di Castillejo non ha variato il quadro tattico, anche se in fase offensiva lo spagnolo si è spesso allineato con Higuain e Cutrone, con il giovane italiano generoso nel sacrificarsi nel lavoro sporco. I risultati delle pretendenti europee non hanno alterato di molto la classifica, la buona prestazione di ieri è la traccia da seguire. Sabato, intanto, arriverà la Juventus…
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