Il Torino ha pareggiato ieri contro la Lazio, potendo recriminare per qualche occasione di troppo sprecata. Bene Djidji e De Silvestri, si è rivisto LyancoIl Toro stia sereno: si è ampiamente meritato la sosta con prestazioni importanti e qualche possibile recriminazione. La partita di ieri ha certificato la crescita di questa squadra, da qualche settimana a questa parte consapevole dei propri mezzi e, soprattutto, in corsa per un posto europeo per cui la concorrenza non è diminuita. Contro la Lazio la formazione di Mazzarri ha confermato l'andazzo contro le grandi del campionato: esclusa la prestazione casalinga contro il Napoli, in cui fu tutta la squadra a non girare, i granata hanno inanellato prestazioni importanti contro Roma, Inter, Juve e Milan prima di ieri. Il pari con la Lazio è rimasto in gola a Mazzarri e ai suoi uomini, autori di una partita quasi perfetta è parecchio sfortunati davanti la porta. La sconfitte di Sampdoria e Sassuolo, positive per la classifica dei granata, fanno purtroppo (per il Toro) il paio con le vittorie delle altre dirette contendenti Milan, Atalanta e Roma. Se é vero che quest'ultima punterà certamente alla Champions, bisognerá non perdere eccessivo terreno dalle altre. Ieri il 3-5-2 mazzarriano si é confermato il modulo giusto per questa squadra: Baselli, uno dei più attesi, ha legato il gioco in mezzo e ha alzato poi la sua posizione sulla trequarti riuscendo anche a pressare i diretti avversari. I due esterni di centrocampo Ansaldi e De Silvestri hanno ben interpretato la gara. Svariate volte, infatti, l'azione iniziata da uno é stata conclusa dall'altro, come in occasione del primo legno colpito dal terzino romani grande ex di turno. La difesa, al netto degli infortuni occorsi a Izzo prima e Moretti poi, si è rivelato ancora una volta il reparto più forte della squadra: Djidji, ex Nantes, si è guadagnato sul campo il riscatto da parte dei granata, mentre Lyanco, dopo la partita giocata dall'inizio in Coppa Italia, si é ben disimpegnato contro clienti non certo facili da gestire come Caicedo e Immobile. Mazzarri, da questo punto di vista, sa già di poter contare su un difensore pronto per essere protagonista in granata. Statistiche alla mano, il possesso palla é stato leggermente a favore del Torino, nonostante i passaggi completati siano stati più quelli dei biancocelesti (348 a 329). La squadra di Inzaghi ha sofferto, e tanto, il Toro, soprattutto nella parte centrale del campo dove Meité e Rincon hanno giganteggiato. La continuità realizzativa di Milinkovic-Savic è stata la nota positiva per i laziali, in contrapposizione con l'ennesima prova incolore di Luis Alberto. Il 13 si ripartirà dalla Coppa Italia, in casa, con la Fiorentina. La settimana successiva il ritorno a Roma, contro i giallorossi, poi l'Inter. Un trittico interessante, che dovrà servire alla squadra ero consacrarsi. Chi si ferma é perduto.
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