L'estremo difensore della Juve Gianluigi Buffon è stato intervistato dal Guardiani: diversi i temi trattati dal portiere, tra la data del possibile ritiro e la consolidata amicizia con l'attuale tecnico Andrea Pirlo: "Nella mia testa c'è davvero un ultimo segnale di stop, un limite massimo, che è giugno 2023. Questo è il massimo. Ma potrei anche smettere tra quattro mesi". 

Buffon ha parlato anche del lockdown dei mesi scorsi, nel pieno della pandemia da Coronavirus: "Ad essere onesto, per me il primo mese di lockdown è stato bellissimo. All'inizio la pandemia mi ha permesso di avere tempo da dedicare a me stesso. È qualcosa che non mi era successa in tutta la vita. Potevo stare con mia moglie e i miei figli tutto il giorno. Potevo dedicarmi ai miei hobby - spiega -, alla lettura, alle mie cose. È stato un periodo bellissimo che non avrei mai pensato di trascorrere, ne ho approfittato appieno e l'ho adorato. Poi, ovviamente, col passare del tempo diventa pesante. Pensi sempre di più a quello che stanno passando gli altri".

Sull'amicizia con Pirlo rivela: "In pratica io, lui e Gattuso ci conoscevamo dal 1993. Abbiamo avuto la fortuna e la capacità di condividere la vittoria di un Mondiale, credo davvero che abbia sigillato il nostro rapporto. Non la nostra amicizia. Non giudichi un'amicizia vincendo i Mondiali, ma ha sigillato un legame. Ci ha dato una comprensione condivisa - prosegue - che non potrà mai essere spezzata. Di fronte ad altre persone, sarà sempre 'Mister'. Questa è una questione di ruoli, una questione di rispetto, una questione di intelligenza. Finché siamo qui, lui ha un ruolo e io un altro. Quando lasciamo questo posto o usciamo insieme, allora possiamo essere Gigi e Andrea".

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