Gianlugi Buffon ha commentato il proprio record di presenze in Serie A (scavalcato Maldini) al termine del derby vinto dalla Juventus contro il Torino: "Aver aspettato per battere questo record non era un grande problema. In questo momento ci stiamo giocando tanto, è un momento delicato e oggi la vera pressione che sentivo era solo sulla gara. Per quel che riguarda il mio record personale, adesso che è finita, sono felicissimo, ma prima non mi toccava perché questa partita era molto importante. Quando feci il mio esordio in A ero un giocatore molto più spensierato. Avevo tantissimi sogni, alcuni grandiosi e sulla spinta di quell'approccio alla vita di non volersi mai accontentare sono arrivato qui. Non mi sono mai accontentato. Battere il record di presenze con la Juve di Del Piero non è uno dei miei obiettivi, non sto giocando per questi motivi qui perché due anni fa avevo praticamente smesso. Poi è capitato il Paris Saint-Germain e di rientrare qui e di stare bene. Mi accorgo che se ho le motivazioni giuste qualche partita la posso fare senza problemi dando delle ottime risposte. Ho rinnovato, almeno fino a 43 anni ci siamo, ma da quando ho compiuto 40 anni ragiono mese dopo mese, è la cosa migliore per fare anche delle valutazioni personali. Finché le motivazioni e lo stato di forma sono alti è giusto continuare a giocare perché non c'è nulla che mi renda più felice di giocare certe partite". Non tutti gli obiettivi, tuttavia, sono stati raggiunti dal portierone bianconero: "La Champions è un qualcosa che alla fine ronza nella testa perché è inevitabile. Ci sono andato vicino talmente tante volte che non averla acchiappata per le orecchie è un dispiacere. Ma da certi dispiaceri ho trovato la forza per non arrendermi e la spiegazione che mi do a certe serate tristi è anche questa".

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