E’ un Mondiale che gira al contrario: la semifinale sarà Francia-Belgio. Cadono Uruguay e Brasile, le ultime due sudamericane del torneo. La coppa rimarrà ancora in Europa.

-di Luca Nigro-

Nel Mondiale delle incertezze e dei flop delle grandi, non potevano mancare le sorprese nei primi due quarti. Sempre se si vuol considerare “sorpresa” una squadra come il Belgio, terza nel ranking Fifa e adesso a caccia di una storica finale iridata. I Diavoli Rossi sfideranno la Francia di Deschamps, vittoriosa meritatamente contro l’Uruguay del maestro di calcio e di vita Oscar Washington Tabarez. Sotto il cielo russo cadono dunque le ultime due sudamericane superstiti: il Mondiale rimane ancora una volta un affare europeo. In questa pazza competizione, c’è la Francia a portare alta la bandiera delle favorite. La squadra di Deschamps torna in una semifinale iridata dodici anni dopo l’ultima volta. In quella coppa del mondo i blues si fermeranno solo al cospetto di una grande Italia, oggi invece i grandi sono loro. Che la giornata di Nizhny Novgorod non sarebbe stata semplice per i transalpini lo si sapeva e l’Uruguay del maestro Tabarez rispetta le attese della vigilia: reparti molto stretti e compatti volti a chiudere ogni varco. L’assenza di Cavani però è un fardello troppo pesante da sopportare per i sudamericani, bravi si a difendere e ancor di più a verticalizzare. Peccato che mancasse il miglior giocatore e l’intesa tra Suarez e Stuani non è delle migliori. Così la Francia con pazienza e e caparbietà lavora ai fianchi dell’avversario grazie alla spinta di Hernandez e Pavard e la fisicità di Pogba e Kantè. L’assenza di Matuidi viene ottimamente sopperita dal bravo Tolisso, il resto lo fanno Varane, Griezmann, Lloris e Muslera. Il difensore incorna sulla punizione calciata dall’attaccante dell’Atletico. Il portiere transalpino è strepitoso a dire di no a Caceres al tramonto del primo tempo. Griezmann ad inizio ripresa non crede ai suoi occhi quando un suo tiro, abbastanza velleitario, carambola in rete grazie a Muslera che la combina grossa non trattenendo il pallone. Per il resto gara molto tattica, fisica e poco spettacolare. Mbappé, il più atteso, è spesso triplicato e quell’unica occasione che gli capita la spreca malamente. Poco male per l’attaccante del Psg che potrà rifarsi in semifinale, capace com’è lui di strappare in ogni momento. La Francia sogna in grande, la marsigliese canta “il giorno della gloria è arrivato”. Bene, oggi è uno di quei giorni.  URUGUAY-FRANCIA 0-2 Uruguay (4-4-2): Muslera; Caceres, Godin, Gimenez, Laxalt; Nandez (73’ Urretaviskaya), Torreira, Vecino, Bentancur (59’ Rodriguez); Stuani (59 Gomez), Suarez. All. Tabarez. Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varene, Umtiti, Hernandez; Pogba, Kanté; Mbappé (88’ Dembélé), Griezmann (93’ Fekir), Tolisso (80’ Nzonzi); Giroud. All. Deschamps. Arbitro: Pitana (Argentina). Marcatori: 40' Varane, 61’ Griezmann. Ammoniti: Hernandez (F), Bentancur (U), Rodriguez (U), Mbappé (F).Il popolo belga difficilmente dimenticherà la serata di Rostov. In un sol colpo il Belgio elimina il favoritissimo Brasile di Neymar e centrano una storica semifinale che mancava dal campionato del mondo di Messico ’86. Una vittoria giunta grazie ad una partita tatticamente perfetta. Martinez schiera un 3-4-3 molto equilibrato lasciando fuori Mertens e Carrasco per far spazio a Fellaini e Chadli. Due mosse che a conti fatti risulteranno determinanti, tanto quanto il tridente d’attacco: non è Lukaku a partire centralmente ma De Bruyne, con Hazard a sinistra e l’attaccante del Manchester United largo a destra. L’unico dei tre ad avere compiti difensivi è il trequartista del City, con Lukaku e Hazard che rimangono molto alti. L’idea di Martinez è chiara: nel momento di recupero palla, bisogna sfruttare la qualità e la velocità in campo aperto dei suoi attaccanti. La gara per i belgi si mette subito sui binari giusti dopo la sfortunata autorete di Fernandinho che costringe i brasiliani a sbilanciarsi. Lasciando l’iniziativa agli uomini di Tite, il Belgio colpisce in ripartenza proprio con De Bruyne, chirurgico dal limite nell’infilare Alisson. Nella ripresa, i verdeoro cambiano maschera: dentro Firmino, Douglas Costa e soprattutto Renato Augusto, bravo nel riaprire la partita a 15’ dal termine. I Diavoli Rossi si limitano a difendere e ripartire mentre il Brasile sfiora il pari più volte fin quando Courtois diventa protagonista nell’ultimo dei 5 di recupero deviando con un gran colpo di reni il destro di Neymar. Il Belgio di Vincenzino Scifo viene dunque eguagliato da quello di Hazard, mentre per il Brasile è la seconda cocente delusione mondiale dopo quella del 2014. Se si guarda al ranking, la squadra di Martinez a questo punto diventa la favorita numero uno con la Francia subito a ruota. Una cosa è certa: una delle due andrà in finale e ancora una volta il Mondiale rimarrà in Europa. BRASILE-BELGIO 1-2 Brasile (4-2-3-1): Alisson; Fagner, Thiago Silva, Miranda, Marcelo; Fernandinho, Paulinho (73’ Renato Augusto); Willian (46’ Firmino), Coutinho, Neymar; Gabriel Jesus 4 (58’ Douglas Costa). All. Tite. Belgio (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Kompany, Vertonghen; Meunier, Fellaini, Witsel, Chadli (83’ Vermaelen); De Bruyne, Lukaku (87’ Tielemans), E. Hazard. All. Martinez. Arbitro: Mazic (Serbia) Marcatori: 13' aut. Fernandinho, 31' De Bruyne, 76’ Renato Augusto. Ammoniti: Alderweireld, Meunier (Bel); Fernandinho, Fagner (Bra).
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