Continua il lavoro sul 352 alla ricerca di automatismi ed intensità di gioco. Santander scalpita per rientrare, gerarchie ancora tutte da stabilire

- di Edoardo Frati -

Se la prima sgambata nella giornata di ieri aveva reso un assaggio di quelle che sono le volontà del neo tecnico rossoblù Filippo Inzaghi, la seconda giornata di Pinzolo 2018 ha fugato ogni dubbio: il 352 non è una possibilità ma un corollario, la spina dorsale attorno alla quale costruire progressivamente e metodicamente il nuovo corso gestionale del Bologna. Entrambe le sedute di allenamento (10-12; 17-19), oltre a un’immancabile seduta di palestra – a prefazione – e di atletica – a conclusione – sono state occupate quasi interamente dal lavoro in campo secondo i dettami, i paradigmi e le esigenze di questo modulo.Nella seduta mattutina, una buona mezz’ora di “11 contro 0” con tanta costruzione dal basso, per stimolare il lavoro tra le linee di attaccanti e mezze-ali, nonché qualche prova di pressing alto a palla coperta/scoperta per cercare ripartenze veloci e pungenti. Nel pomeriggio, dunque, partitella a tema tattico in 11vs11, prima da area ad area con “gol-meta”, dunque l’inserimento di porte e portieri ma a campo ridotto, per accentuare tecnica individuale e visione di gioco nello stretto. Tra le due sedute, alle 14, la conferenza stampa di presentazione di Federico Santander. Oltre alle prime parole da giocatore del Bologna dell’attaccante paraguaiano (consultabili nel nostro articolo dedicato al link http://www.bolognanews.net/news/santander-sono-un-attaccante-d-area-e-so-giocare-per-vincere-15371), lo spunto più interessante lo ha offerto Marco Di Vaio parlando – inevitabilmente – del reparto attaccanti: “in rosa ne abbiamo sette, se giocheremo a due attaccanti il numero ideale è cinque, per questo è necessario sfoltire”. Tra questi, oltre a Destro, Palacio, Falcinelli, Santander, Pektovic e Avenatti (Okwonkwo è il “più uno fuori lista”), il club manager rossoblù conta anche Orsolini, il quale continua però a essere provato come mezzala, il ruolo cardine dell’idea calcistica del mister, come già accennato nel dossier di ieri. La sensazione, tutta da confermare, è che Inzaghi voglia reinventarsi il ruolo del giovane italiano così da poter contare su di lui in una posizione che gli permetta di ricoprire un ruolo importante all’interno della rosa, piuttosto che rilegarlo da subito ed inevitabilmente in fondo alle gerarchie degli attaccanti, tra la riserva e l’esubero. Un discorso che in queste prime ore di ritiro è stato maggiormente evidente per Orsolini, ma che vale ugualmente per tutti gli attuali componenti della rosa del Bologna: se vi è infatti una certezza emersa da questi primi due giorni di Pinzolo, è che tutti – dal senatore al giovane della primavera – sono in gioco per entrare in quelle che saranno le gerarchie di Inzaghi, in quella che è e sarà la sua idea di Bologna.: subito 3-5-2 e richieste precise di Inzaghi.
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