Enrico Varriale, accusato di violenza e di stalking dall'ex compagna, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica per difendersi dalle accuse che sta ricevendo. Tutt'ora sotto processo, Varriale ha così spiegato i fatti al quotidiano: “Lei viveva a Pesaro col marito. Con la Signora avevamo cominciato a frequentarci a novembre, nel periodo dei lockdown. Lei veniva a Roma, da me una settimana sì e una no. A un certo punto le ho chiesto di scegliere, un rapporto saltuario non mi interessava. Così le ho detto: dopo gli Europei prendi una decisione o la finiamo qui. Il tempo però passava e lei non decideva. Il 29 luglio, al ritorno dagli Europei, ci vediamo a Roma per decidere se fare qualche giorno di vacanza insieme. Mi avevano invitato in Costiera amalfitana alcuni amici. Quella sera lei ha visto che avevo cambiato password al computer - prima usavo il suo nome - e ha dato ai matti... In un impeto di gelosia mi ha tirato il computer in faccia. Poi però abbiamo fatto pace e siamo partiti per la Costiera, in vacanza insieme”.

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Continua così, poi, Enrico Varriale, riferendosi al giorno incriminato (il 6 agosto 2021): “Non le ho mai messo le mani al collo. Al Gemelli le hanno fatto una prognosi, di cinque giorni. Un'abrasione - scandisce - cinque giorni... La seconda cosa è che ci siamo colpiti tutti e due. Non l'ho picchiata. E' stato un litigio. Alla fine avevo l'occhio pesto, quello messo peggio ero io. Io non ho mai picchiato una donna. Sono della scuola che nemmeno con un fiore”.


 

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