Quarto posto posto ancora a rischio per l'Inter, opposta al Bologna dopo due mesi di black-out. Trasferta ostile per il Milan, che pesca la Spal nel turno dei testa-coda

- di Enzo Cartaregia -

Qualcuno si stanchi di tirare a campare. Per riaccendere la Serie A delle milanesi basterebbe infatti molto meno di un colpo di scena, in un clima da pareggio permanente. Ma al 24esimo turno anche le avversarie si accodano al ritmo ondeggiante di Inter e Milan. Se restano incerte le posizioni di nerazzurri e rossoneri, non diversamente si potrà dire di Bologna e Spal.  A San Siro, gli emiliani ci entrano appunto per resistere, nel (precario) punto di equilibrio tra le due metà della classifica. Al “Mazza” gli azzurri ospitano invece il diavolo per conservare il lumicino delle speranze per la salvezza.

2018 SIGNIFICA STAND-BY. ENIGMA INTER – Più che di una crisi sembrano quelli dell’impotenza i sintomi patiti a gennaio dai nerazzurri. L’incubo ricorrente della mancata vittoria, per gli uomini di Spalletti, sembra però aver fatto chiarezza. E seppure il tecnico si sta ancora interrogando sulla possibile via d’uscita dalla crisi, cinque pareggi consecutivi diradano i dubbi. Perché sembra semplicemente non aver la forza di pungere un’Inter puntualmente riacciuffata sul finire di partita, da qualsiasi tipo di avversario. Tocca dunque al Bologna misurarsi domenica coi meneghini, nel secondo match a San Siro per i padroni di casa. Adesso i nerazzurri iniziano però a fare a pugni con la statistica, se il loro score raccolta di un limbo lento soltanto all’apparenza.

Crollano dunque Roma e Lazio per garantire le posizioni nella corsa alla Champions. E per l’Inter, quarta in classifica, è un ulteriore paracadute quel cammino balbettante delle formazioni della capitale, rispettivamente un punto dietro ed uno avanti. Quel che basta, insomma, per tenere ostaggio dell’incertezza Icardi e compagni. Di sicuro, il match col Bologna non ha comunque le sembianze di quel di punto di svolta adesso agognato. Concesso l’onore delle armi a Spal e Crotone, per la formazione di Spalletti si è infranto il sogno di un febbraio agevole. Non si muove una foglia, ad Appiano Gentile, tantomeno in vista di un Bologna che si scuotono cercando di cancellare le quattro sconfitte rimediate nel 2018. Seppur con nervi tesi allo stesso modo, i rossoblù si consolano però sapendo di dover partire da dietro e pensando alle faide sul fondo classifica.

A quota 27 punti, gli uomini di Donadoni restano sufficientemente tranquilli in attesa di agganciare un nuovo sprint, per voltare presto la pagina del campionato. Ed a San Siro il grande assente sarà Mauro Icardi, fermo ai box per infortunio. Nel consueto 4-2-3-1, Eder prende il posto del capitano, mentre si rivedono Vecino a centrocampo e Brozovic sulla trequarti. Quanto agli ospiti, Donadoni virerà sul 4-3-3, spostando Dzemaili sull’interno sinistro e schierando l’ultimo arrivato Orsolini, scuola Juventus, nel tridente di Destro e dell’ex di turno Palacio. Ma escluso il recente passato, quello tra Inter e Bologna è il confronto tra due crisi d’identità. Più radicata quella dei rossoblù, più avvilente quella dei nerazzurri. Eppure stavolta un mal comune resta tale. Senza successo, si naufraga.

AL RIALZO PER INERZIA. RILANCIO MILAN – Di crocevia in crocevia, per scontare i propri debiti con la classifica. Per l’ennesima volta i rossoneri tornano in una gara in-out, seppure le sabbie mobili sembrano lontane un’intera epoca. Ma dopo un pit stop forzato, per quanto la ripresa resti un dato di fatto, serve un altro successo per non perdere terreno. Il Milan torna così a dover conservare la propria risalita, incassato ad Udine un semplice pari. L’ottavo posto passa quindi – sabato alle 15:00 - dal campo della Spal, insidiosa da non smettere di sgomitare su di un terzultimo posto fisso, abbastanza da sopravviverci.

Al “Mazza” la formazione di Gattuso non può però permettersi passi falsi, in una posizione più che precaria. L’ottavo posto resta infatti a portata di mano di Torino ed Udinese, entrambe a -2 e pronte allo spareggio. L’altra faccia della medaglia è invece la possibilità di replicare al sorpasso dell’Atalanta, appena un punto sopra. Risultati e stati di forma a parte, c’è allora una costante che accomuna le formazioni in lotta per l’Europa, contendendo lo scalpo alla Sampdoria. Anche i bergamaschi giocheranno in trasferta contro chi ha bisogno disperato di punti, viaggiando alla volta di Crotone. Paiono i derby tra desolazione e speranza, quelli in scena per rossoneri e nerazzurri e chissà che tanto non basti.

Intanto, la formazione di Semplici resta a tre punti dall’ultimo posto utile alla salvezza ed al Milan contenderà una vittoria che manca dal 17 dicembre. Incassate tre sconfitte ed altrettanti pari, gli azzurri perseverano e restano in campo col 3-5-1-1. Mancherà Borriello (infortunato), mentre Paloschi potrebbe accomodarsi in panchina, facendo spazio ad Antenucci. Quanto al Milan, nel 4-3-3 è solito valzer per il centravanti, con Cutrone nuovamente preferito a Kalinic. Dietro si rivede Rodriguez, complice la squalifica di Calabria. E per i rossoneri un passo all’indietro, seppur parziale, si potrà giustificare soltanto con un nuovo rilancio. Di mezzo c’è soltanto lo stoicismo degli emiliani. Il tempo stringe, il Milan avanza.

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