Minacce degli ultrà a Preziosi e ai giocatori: la Procura di Genova indaga. Le nuove intercettazioni: "Questi sacchi di m***a imparino a stare al mondo" Otto capi della tifoseria organizzata del Genoa arrestati e altri sette colleghi iscritti nel registro degli indagati. Sino a poche ore fa erano queste le ultime dell'indagine aperta a inizio giugno dalla Procura di Genova sull'estorsione recapitata da Enrico Preziosi da parte di una vera e propria associazione a delinquere. Gli ultrà avrebbero, infatti, minacciato il presidente del Grifone di diffondere gli audio di sue telefonate in cui risulterebbero evidenti le combine di alcune partite. Grazie ad alcune fatturazioni fittizie - si parla di oltre 300 mila euro dal 2010 ad oggi - del club, gli stessi capi ultrà si sarebbero successivamente impegnati nella 'pace del tifo' evitando contestazioni sia all'intero che all'esterno dello stadio Marassi. Il portale Genova24.it ha rivelato che ad aggiungersi alle accuse fatte agli indagati sarebbe anche quella di violenza privata alla società in seguito alla decisione del Genoa di accelerare il ritiro al termine della sconfitta del derby con la Samp del marzo 2017. La Digos avrebbe in mano un'intercettazione telefonica tra due capi della tifoseria organizzata. Queste le dichiarazioni shock: "Devono andare in ritiro sennò mercoledì invadiamo il Pio in mille ma non a parlare, a sto giro dargli delle manate a tutti. Sarebbe solo da far alzare il culo dal letto a questi 22 sacchi di merda alle 5 di mattina. Non voglio feriti né denunciati né niente, voglio solo che questi sacchi di merda imparino come si sta al mondo".  
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