Franck Ribery in azione contro il Bologna (Profilo social ACF Fiorentina)

Dragowski 6,5: il migliore tra i suoi nel primo tempo. Vince due volte il duello con Palacio lanciato a rete prima da un intervento non impeccabile di Pezzella e, due minuti più tardi, da un bel filtrante disegnato dai rossoblù. Stesso risultato anche sulla conclusione potente dalla distanza di Barrow, letta alla grande dal portiere polacco.

Milenkovic 6,5: il più in palla dei difensori schierati in campo da Prandelli. Limita gli attaccanti avversari grazie al solito mix di fisicità e attenzione.

Pezzella 6: salva il risultato, nel primo tempo, sventando di testa la ribattuta a rete di Palacio dopo la respinta centrale di Dragowski sulla conclusione di Barrow. Gli basta questo per ottenere la sufficienza.

Igor 6: bene come difensore. Tuttavia, confida troppo, talvolta, nelle proprie qualità in fase di impostazione. Non è un caso che nella frazione iniziale del match rischi di combinarla grossa in ben tre occasioni regalando palloni importanti al Bologna.

Caceres 5,5: in ombra per ben 72 giri d’orologio. Non cerca mai l’uno contro uno e i cross dal fondo sembrano un ricordo vago e lontano. Dal 72’ Lirola 6: basta poco per fare meglio del compagno e lui lo fa.

Amrabat 6: la quantità c’è, la qualità stenta a vedersi. Porta palla troppo a lungo nei primi 45’ finendo per essere contrastato con efficacia dagli avversari. La prestazione raggiunge il voto nella ripresa.

Borja Valero 5,5: per creare un vero e proprio pericolo impiega ben 58’, minuto in cui sfiora il gol con una rasoiata di destro che si spegne d’un soffio al lato della porta difesa da Da Costa. Dal 78’ Bonaventura 6: non è al massimo della condizione; non si ricorda alcuna sua sbavatura in fase di possesso.

Castrovilli 6,5: la tecnica non è una novità e, quando usata, è il migliore mezzo per mandare a vuoto i rivali e creare la superiorità numerica necessaria per rendere pericolosa la Viola. Nel calcio, però, si gioca in undici e se i compagni non offrono il proprio supporto anche un numero 10 può far fatica.

Venuti 5,5: si propone ripetutamente sulla fascia sinistra nel primo tempo senza tuttavia incidere come dovrebbe. Decisamente più timido nella ripresa.

Vlahovic 5: dopo 25 secondi ha sul sinistro l’occasione per portare in vantaggio i suoi ma la spreca colpendo male dal cuore dell’area di rigore. Tutto il resto è noia, ma non solo per suoi demeriti. Dal serbo ci si aspetta molto di più. Dal 72’ Kouame 6: in pochi minuti tocca un numero di palloni ben superiore rispetto a quanto fatto dal compagno di reparto in più di un’ora di gioco.

Ribery 6,5: dopo poco più di un minuto mette a sedere Schouten nell’area di rigore rossoblù; il suo tiro-cross, però, si spegne sul palo come l’occasione più nitida fatta registrare dalla Fiorentina nella prima frazione di gara. I pericoli, per la retroguardia rivale, sono frutto delle sue accelerazioni. Peccato non vederlo più vicino alla porta.

Prandelli 6: la Fiorentina apparsa in campo contro il Bologna risponde bene alle disposizioni del proprio allenatore solo nei 10’ iniziali del primo tempo e nel quarto d’ora finale del match. Le colpe non possono ricadere solo sul tecnico lombardo, che, anzi, le prova tutte per iniettare l’intensità giusta ai suoi. Una cosa è certa: per refertare un salto importante in classifica si deve fare di più, a cominciare dall’allenatore.

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