Nessuna vanità, solo orgoglio olimpico: a Barcellona 92, mia prima olimpiade in presenza, era possibile stampare il proprio accredito su una T shirt. Potevo lasciarmi sfuggire l'occasione ? Non potevo, ovviamente. E così la maglia ce l'ho ancora con tanti altri cimeli. Alcuni li ho regalati a collezionisti e musei, però ad esempio ho conservato il dossier della candidatiura di Chicago: per perorare la causa ando'a Coipenhagen Obama in persona, e vinse Rio, la città dei Giochi 2016. In ogni caso, convinto che ognuno possa fare questo esercizio, perchè le Olimpiadi sono davvero,come diceva uno spot qualche anno fa, The best of us, il meglio di noi, comincio qui una piccola raccolta di ricordi personali a cinque cerchi. Aspetto Vostro ogni commento, possibilmente in stile ...olimpico, a [email protected] pubblicarli qui su ilpallonegonfiato.com e farli diventare un raccolto pubblico dei Giochi.

Si comincia a Messico 68

Primo ricordo a cinque cerchi: avevo 6 anni. Le parite della Nazionale di basket visto a casa di Carlo Recalcati. Lui mi regalo'persino la maglia di quella Olimpiade. Di Monaco 72 il primo ricordo è l'album Panini: sì, all'epoca avevamo una cultura sportiva non ristretta al solo calcio, e tutti gli sportivi, non solo i calciatori, meritavano di essere riprodotti su una figu. Oggi, segno dei tempi, la Panini potrebbe essere comprata da una star del baseball Usa, che pure la lascerà a Modema, e l'album delle Olimpiadi azzurre, bellissimo, lo distribuisce l'Esselunga. Avete tempo fino al 4 agosto per ritirarlo e avere, con la spesa, le figu di quest'anno. Tornando a Monaco, mi ricordo la finale per il terzo posto persa con Cuba mentre non ho un ricordo preciso, e mi dispiace, dell'attacco palestinese alla palazzina occupata da Israele. Troppo piccolo, forse, per capire la portata dell'evento; abbastanza grande, forse, per rifugiarmi in altro. Però se vi capita di vedere Munich guardatelo: gran film.

Le mie ragazze olimpiche

Loro non lo hanno mai saputo, lo scoprono qui adesso. Ho avito tantissime fidanzate a cinque cerchi. Kornelia Ender, nuotatrice DDR, ovvero Germania dell'Est. Olga Korbut, ginnasta, URSS, ovvero Russia. Jessica Ennis, atleta, Gran Bretagna. Allyson Felix, atleta, Usa. Ce ne sono pure altre, ma devo tenere almeno qualche segreto. Ma visto che ho parlato qui di sigle, DDR e URSS, che tanti non hanno conosciuto, mi piace adesso introdurre...

...un ricordo preciso: il Dream Team

Serviozio per Tele+ con immagini di tutti i giocatori convocati da Chuck Daly. Alla fine Magic Johnson che, con aria sognante, sembra dire c'è questo, c'e'quello. Colonna sonora On every street dei Dire Straits, uno dei brani della colonna sonora della mia vita ( ce ne sono altri con un legame olimpico, li racconterò poi ). Ma ai tempi del servizio ero ancora a Milano. A Barcellona invece ero seduto proprio alla fine del rettilineo dello stadio olimpico. Gli Usa sono entrati presto alla Cerimonia d'Apertura perchè in spagnolo si chiamano Estados Unidos. La Cina è entrata molto dopo essendo in spagnolo Republica Popular de China. Eravamo, lo ricordo, nel 92. Non so se ricordate la Cina di 29 anni fa. Entra la delegazione cinese e all'improvviso sbanda a sinistra perchè tutti gli atleti volevano fare la foto con Magic, Larry Bird e Michael Jordan  che erano già sul prato. Capito cosa era il Dream Team, quello originale ?

Ogni giorno ...

...una puntata. Ricordi miei e Vostri, insomma ricordi nostri. Perchè questo è il bello delle Olimpiadi. Anche al tempo del Covid. Anche alla vigilia di una cerimonia d'apertura che non avrà lustrini e ha già tante pezze avendo perso per strada elementi importanti della squadra, uno perchè faceva il bullo, e pure in modo violento, alle elementari, un altro perchè si è permesso di scherzare sulla Shoah. Però cerchiamo lo stesso il tocco di genio di Marco Balich.

 

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