Senza dubbio la Juve sta attraversando una delle settimane più complicate degli ultimi anni: la gestione Pirlo nelle ultime settimane ha gettato nello sconforto i tanti tifosi bianconeri, che, dopo aver digerito con difficoltà l‘ennesima eliminazione dalla Champions, avvenuta per mano del Porto, ora devono fare i conti con un campionato che ha regalato ben poco, addirittura un terzo posto,  lontano dalla lotta scudetto, sempre più appannaggio dell’Inter, dopo ben otto anni di dominio assoluto.

Ora la situazione all’ombra della Mole è sempre più delicata: a finire nell’occhio del ciclone il tecnico Pirlo, la dirigenza con Agnelli e Paratici principali responsabili, alcuni calciatori, vedasi il sorprendente flop di Cristiano Ronaldo nella doppia sfida continentale contro i lusitani.

Ad analizzare il momento negativo in casa Juve è Tancredi Palmeri, nel suo editoriale per Tuttomercatoweb. Un commento con note critiche a margine della sconfitta interna di campionato contro il Benevento e alla luce degli ultimi eventi sconcertanti in Europa, con la Vecchia Signora ancora una volta fuori agli ottavi: Infatti si legge: “La Juventus negli ultimi due anni per precise scelte ha scartato Conte e preso prima Sarri, e poi Pirlo. Per precisa scelta ha scartato Haaland e preso Kulusevski, convinta dalla concorrenza dell'Inter per lo svedese.
Per precisa scelta - continua - si è affrettata a prendere McKennie, e non ha aspettato 10 giorni perché le regalassero Luis Suarez. E questo non solleva Pirlo dalle proprie colpe, quella di far giocare la propria squadra senza alcuna evidenza di evoluzione nel paragone tra la prima partita a settembre e le ultime a marzo. Ma Pirlo ha accettato una proposta che gli è stata fatta. La scelta su Pirlo, su Sarri, su McKenniee, su Kulusevski, a monte sono state operate da Andrea Agnelli e Fabio Paratici. Che sono stati la causa principale dei nove anni di successi. Ma sono stati altrettanto - prosegue Tancredi - la ragione dello sgretolamento della pianificazione degli ultimi due anni. Tutti fanno errori, e figuriamoci se loro due non possono farli, visto che hanno allineato il maggior numero di scelte giuste nei 9 anni precedenti. Ma il punto non è l’errore, in sé normale e fisiologico. Il punto è quando arrivi a decidere non ponderando sulle basi di quanto fatto prima, ma affidandoti soltanto all’infallibilità per definizione. In quel momento, tu club - conclude - diventi la causa dei tuoi errori”.

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