La 3^ giornata è quella della consacrazione del Var che aiuta i direttori di gara correggendo e confermando le decisioni. Bene Mariani e Rocchi, male FabbriDopo essermi dichiarato da sempre un anti VAR, dopo questa terza giornata di serie A, visto quello che circola nel massimo campionato italiano in termini di direttori di gara, debbo dire: “Santo VAR”. Molti gli errori in campo, anche di facile valutazione, che sono stati corretti da coloro che hanno operato dietro le quinte. Mediocrità arbitrale o sudditanza alla tecnologia? FIORENTINA - JUVENTUS (0-0): Arbitro Irrati di Pistoia (Preti – Passeri), IV° Di Bello, VAR: Mazzoleni, AVAR: Lo Cicero. Gara priva di contenuti VAR, non c’è stata partita, ma solo diversi errori difensivi con Szczeny protagonista e gli attaccanti che non hanno approfittato delle occasioni. Irrati dirige bene una gara a tratti confusionaria. NAPOLI - SAMPDORIA (2-0): Arbitro La Penna di Roma 1 (Paganessi - Prenna), IV° Marini, VAR: Banti, AVAR: Costanzo. Riprende il campionato dopo la sosta della Nazionale e il Napoli ritrova i 3 punti con un Mertens a soli tre gol da Maradona. Un solo episodio che viene valutato attraverso il silent check tra La Penna (buona la sua direzione) e i colleghi al VAR e all’AVAR. 67’: raddoppio per il Napoli con il solito Mertens, ma Penna segnala un offside di Llorente prima del tiro finale del belga. Azione piuttosto convulsa che l’assistente nr. 2 valuta male (difficile la sua prospettiva). Il silent check dura quasi 2’ minuti ma assegna giustamente la rete. Llorente è tenuto in gioco da un difensore dopo il cross al centro dell’area ligure di Mario Rui, pallone che intercetta il centrocampista blucerchiato Ekdal e finisce allo spagnolo, quest’ultimo mette ancora al centro e per Mertens è un gioco da ragazzi ribadire in rete nonostante l’opposizione di un difensore doriano. INTER - UDINESE (1-0): Arbitro Mariani di Aprilia (Liberti - Cecconi), IV° Abisso, VAR: Guida, AVAR: Fiorito. L’arbitro Mariani della sezione di Aprilia è un “protagonista” positivo a San Siro, non sbaglia quasi nulla dal 1° all’ultimo minuto di gioco. 34’: battibecco tra Candreva e De Paul, il nerazzurro sicuramente lo provoca e l’argentino lo colpisce platealmente con un schiaffo al volto. Mariani, dopo la visione, espelle il giocatore friulano. 93’: contestata la decisione di Mariani per aver interrotto un’azione dell’Inter in zona di attacco potenzialmente pericolosa per l’Udinese. L’arbitro non ha fatto altro che applicare la regola. Dentro l’area di porta friulana c’è un giocatore bianconero infortunato, il pallone esce fuori dall’area di rigore e torna in possesso ai milanesi, palla filtrante in area di rigore dell’Udinese e l’arbitro interrompe il gioco per far soccorrere l’infortunato. Proteste dei giocatori dell’Inter, ma il direttore di gara ha fatto bene. GENOA - ATALANTA (1-2): Arbitro Fabbri di Ravenna (Alassio - Santoro), IV° Pairetto, VAR: Maresca, AVAR: Di Vuolo. Assurdo o quasi allucinante quello che Fabbri combina a Marassi, poi si ci mette il mal funzionamento del VAR e la frittata è fatta. L’arbitro ravennate, da quando è stato promosso internazionale, ha perso smalto, sicurezza e soprattutto non riesce ad assumersi le responsabilità nei momenti topici della gara. 63’: Cristian Zapata atterra platealmente il cugino attaccante Duvan Zapata al limite dell’area di porta genoana, Fabbri è posizionato benissimo, ma inspiegabilmente fa proseguire, Maresca al VAR lo richiama e lo invita all’on field review e assegna il penalty realizzato da Muriel. 89’: altro errore cruciale di Fabbri che assegna la massima punizione questa volta al Genoa per un tuffo in area bergamasca di Kouame e questa volta Maresca non interviene causa il black out del VAR, ma anche questo episodio era di facile visione. Criscito realizza il momentaneo pareggio. Spero che il giudice sportivo possa punire l’antisportivo comportamento del giocatore rossoblu. BRESCIA - BOLOGNA (3-4): Arbitro Rocchi di Firenze (Baccini - Pagnotta), IV° Massimi, VAR: Piccinini, AVAR: Galetto. Poco da dire sulla direzione di gara di Rocchi: semplicemente perfetta. Bologna mai domo, riesce ad espugnare il Rigamonti, con una gara gagliarda e anche per l’ingenuità di Dessena che si fa espellere per doppia ammonizione. Al 48’ la seconda per una plateale simulazione che Rocchi correttamente punisce con il giallo e quindi con la conseguente espulsione. 10’: interviene la Goal Line Technology per assegnare la rete di Donnaruma che porta i bresciani in vantaggio ma anche Baccini aveva visto bene.PARMA – CAGLIARI (1-3): Arbitro Pasqua di Tivoli (Giallatini - Scatragli), IV° Serra, VAR: Doveri, AVAR: Del Giovane. Pasqua non proprio in giornata ieri al Tardini, partita di non facile direzione, ma anche lui a volte si è complicato la gara. Il Cagliari si porta a casa 3 punti più che meritati. 81’: gol annullato a Bruno Alves dopo una punizione battuta dalle trequarti emiliana. Il difensore portoghese è al di là della linea che delimita il fuorigioco e Del Giovane (AVAR) lo comunica all’arbitro dopo il silent check dopo una lunghissima interruzione. 87’: cross dalla sinistra di Barillà, il pallone arriva in area che viene colpito di testa dal giocatore danese Cornelius che mette al centro, la sfera viene intercettata dal difensore sardo Klavan prima con la spalla e poi sul braccio largo. Visto i casi precedenti e visto le nuove regole, il rigore ci poteva stare ma il direttore di gara con Doveri al VAR, dopo circa 4 minuti decidono di no. 6’ di recupero oltre il 90’ (saranno ben 12 i minuti alla fine): viene annullata la quarta rete del Cagliari con Joao Pedro per fallo dello stesso portoghese ai danni di Gagliolo sulla trequarti cagliaritana. Occorre ancora una volta l’intervento di Doveri al VAR in un’azione che poteva valutare benissimo l’arbitro. SPAL - LAZIO (2-1): Arbitro Calvarese di Teramo (Schenone – Bresmes), IV° Ghersini, VAR: Aureliano, AVAR: Di Iorio. Buona la direzione di gara dell’abruzzese e intervento del VAR in occasione del rigore concesso alla Lazio per il momentaneo vantaggio. 16’: rigore per la Lazio per fallo di mano di Tomovic sfuggito all’arbitro (coperto da un giocatore), ma visto da Aureliano (VAR) che richiama Calvarese alla review. Il tocco è volontario, ma è da valutare anche l’azione precedente, cioè la posizione di Parolo su cross dalla mediana da parte di Luis Alberto. Il centrocampista laziale è in linea con lo stesso Tomovic, quindi tutto regolare. Immobile realizza il momentaneo vantaggio laziale. ROMA - SASSUOLO (4-2): Arbitro Chiffi di Padova (Peretti – Vivenzi), IV° Sacchi, VAR: Giacomelli, AVAR: Tolfo. La Roma dopo 33’ chiude il conto Sassuolo (4 a 0). Chiffi non è sicuramente un arbitro affidabile per la serie A e lo ha dimostrato anche ieri dopo 2’ di gara, concedendo un assurdo penalty ai giallorossi. Anche dagli spalti hanno potuto constatare il contrario. Meno male che al VAR c’è uno dei migliori, Giacomelli, che richiama il padovano a rivedere l’azione. Peluso colpisce nettamente la sfera e non Kluivert. Ovviamente rigore inesistente e sinceramente si vedeva benissimo anche dal campo. HELLAS VERONA - MILAN (0-1): Arbitro Manganiello di Pinerolo (De Meo – Valeriani), IV° Di Martino, VAR: Orsato, AVAR: Mondin. Partita non facile al Bentegodi per l’incerto arbitro piemontese e il Milan, nonostante non brilli, porta a casa 3 punti insperati vista la prestazione del Verona. Determinante in negativo per gli scaligeri, è stata l’espulsione al 21’ del polacco Stepinski. Manganiello prima ammonisce l’attaccante per la brutta entrata subito dopo Orsato al VAR lo richiama e visionato l’on field review, il direttore di gara decide di espellere il veronese. E’ veramente imprudente e vigorosa l’entrata sul difensore argentino rossonero Musacchio. La gara si sblocca al 66’ con il calcio di rigore assegnato ai milanesi. Calhanoglu calcia dal limite dell’area veronese e Gunter si contrappone, il pallone impatta sulla mano sinistra del difensore: braccio piuttosto largo, il rigore è netto. Piatek realizza. 83’: Orsato aiuta moltissimo Manganiello in occasione della rete segnata ancora da Piatek che mette alle spalle di Silvestri, ma il pallone viene strappato dalle mani dello stesso portiere. L’arbitro aveva convalidato. 2’ minuto di recupero oltre il 90’: molti dubbi sulla punizione assegnata al Verona al limite dell’area milanista, anche Orsato al VAR ha qualche difficoltà. Fallo dentro o fuori area? Di certo viene espulso Calabria, che aggancia il collo di Pessina con un braccio. Tanta attesa al VAR per decidere se è punizione o rigore e alla fine i due colleghi decidono per il primo caso, personalmente ho la sensazione che sia rigore. TORINO - LECCE (1-2): Arbitro Giua di Olbia (Ranghetti – Imperiale), IV° Marinelli, VAR: Di Paolo, AVAR: Nasca. Meritata vittoria dei pugliesi all’Olimpico di Torino contro i granata poco lucidi in tutti i settori del campo. Giua ha fatto di tutto per ergersi a protagonista concedendo un rigore ai granata inesistente al 56’. Il difensore leccese Tabanelli trattiene leggermente Zaza, ma quest’ultimo si lascia cadere e l’arbitro, senza ausilio del VAR Di Paolo, assegna la massima punizione. Belotti realizza il momentaneo pareggio. Attimi di suspense nei minuti di recuperi oltre il 90°: siamo dentro l’area giallorossa, ci sono diverse trattenute e quella più visibile e tra Rispoli e il centravanti granata Belotti, Giua fa proseguire, ma Di Paolo al VAR (non affidabile) richiama l’attenzione dell’arbitro alla review. Minuti davanti al monitor e Giua decide di non assegnare il penalty che forse c’era questa volta.
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